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Ue contro Austria: “Illegale il tetto ai migranti”

Bruxelles considera “incompatibili” con il diritto internazionale le decisioni sui migranti prese dall’Austria, in cui però domina il clima elettorale in vista delle presidenziali di aprile – Intanto, nei Balcani si pensa a costruire un muro in Macedonia.

Ue contro Austria: “Illegale il tetto ai migranti”

Scontro frontale fra Bruxelles e Vienna. L’Unione europea ritiene che “incompatibile” con il diritto internazionale, ovvero illegale, la decisione dell’Austria d’imporre un tetto giornaliero di richieste di asilo (80). Lo scrive il commissario Ue alle Migrazioni, Dmitri Avramopoulos, in una lettera di cui è in possesso l’agenzia Dpa.

In precedenza, giovedì mattina, il presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker, incontrando brevemente la stampa prima del consiglio europeo, aveva stigmatizzato la scelta austriaca di consentire a un massimo di 3.200 persone per volta l’attraversamento del suo territorio nazionale: “Non mi piace e ne stiamo verificando la legalità”, aveva detto il numero uno dell’Esecutivo comunitario. Ma le decisioni dell’Austria sono viziate dal clima elettorale, visto che il prossimo 28 aprile il Paese sarà chiamato alle urne per le presidenziali.

Intanto, ieri i leader di Croazia, Slovenia, Serbia e Macedonia si sono riuniti in un pre-vertice per parlare dell’eventualità di realizzare una barriera in Macedonia. A Zagabria, invece, è andato in scena un incontro fra i capi delle polizie dei quattro Paesi, che si sono accordati su un nuovo sistema di controlli al confine greco-macedone per verificare all’ingresso i requisiti dei richiedenti asilo, evitando così i respingimenti a catena, come accaduto a 200 persone che dall’Austria sono state rimandate in Slovenia, e da lì in Croazia e Serbia.

Da Belgrado il ministro serbo del Lavoro e affari sociali incaricato per l’emergenza profughi, Aleksandar Vulin, ha detto che il suo Paese “farà come fa l’Austria. Non vogliamo riversare su altri i nostri problemi, ma non possiamo consentire che i problemi di altri si risolvano sul territorio serbo. Se l’Austria o un qualsiasi altro Paese introduce nuove regole per aumentare o diminuire il flusso di migranti, dobbiamo prendere le stesse misure”. Ma la Serbia, al contrario dell’Austria, non fa parte dell’Ue.

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