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Ubi, utile in calo ma cresce la solidità patrimoniale

VIDEO – La banca ha pubblicato una semestrale che il CEO Victor Massiah definisce “particolarmente positiva” – I crediti deteriorati scendono sotto il 10 dei crediti totali lordi

Ubi, utile in calo ma cresce la solidità patrimoniale

UBI Banca ha chiuso il primo semestre del 2019 con l’utile in leggero calo, per effetto dell’inclusione dell’impatto negativo di 75 milioni netti derivanti dalla cessione di 900 milioni lordi di sofferenze. Così, nei primi sei mesi del 2019 l’utile al netto delle componenti non ricorrenti è stato di 183,4 milioni, rispetto ai 222,1 milioni del primo semestre 2018. L’utile netto contabile si è invece attestato a 130,92 milioni, influenzato dall’accordo sindacale, e si raffronta con un utile netto di 208,87 milioni contabilizzati nei primi sei mesi dello scorso anno.

La banca inoltre ha chiuso il primo semestre del 2019 con proventi operativi pari a 1,83 miliardi di euro, in leggera flessione rispetto agli 1,84 miliardi ottenuti nei primi sei mesi dello scorso anno. in particolare, il margine di interesse ha registrato una flessione dell’1,1%, scendendo a 886,21 milioni di euro. Lo stock di crediti deteriorati a fine giugno era pari a 9 miliardi in termini lordi, in calo di 713,9 milioni di euro da fine 2018. L’incidenza sul totale dei crediti lordi si è ridotta al 9,97% (9,23% pro-forma per le cessioni di sofferenze del settore leasing già annunciate) dal 10,42% di inizio anno. In termini netti, gli stock di crediti deteriorati sono scesi a 5,31 miliardi dai 5,98 miliardi di fine 2018.

Al 30 giugno 2019, il CET1 ratio fully loaded si attestava al 12% (dall’11,34% di fine 2018) e includeva la discesa dei volumi di crediti performing e non performing, incluso l’effetto parziale delle operazioni di cessione recentemente annunciat. Alla stessa data il Total Capital Ratio del gruppo ammontava al 15,05% fully loaded (era il 13,44% a fine 2018) e al 15,1% phased in (era il 13,80% a fine 2018). Proprio sulla solidità patrimoniale è intervenuto il CEO Victor Massiah: “E’ un semestre particolarmente positivo – ha detto il manager -: il CET1 è risalito al 12%, un livello che ci fa entrare nell’ambito delle banche patrimonialmente solide. Ed è arrivato nonostante siano stati applicati una serie di parametri di aggiornamento dei nostri modelli”.

Per quanto riguarda i target per la fine dell’anno, i vertici di Ubi Banca hanno segnalato che la seconda parte dell’anno sarà influenzata dalle politiche ulteriormente accomodanti sui tassi recentemente annunciate dalla Bce. Per l’istituto proseguirà la strategia di estrema disciplina del prezzo degli impieghi a salvaguardia del margine complessivo. Il buon andamento delle commissioni è atteso proseguire alle attuali condizioni di mercato, secondo quanto comunicato da Ubi.

Inoltre, la banca proseguirà nella riduzione dei crediti deteriorati tramite la gestione interna del recupero crediti, fulcro dell’NPL Strategy, e il perfezionamento della cessione delle posizioni in sofferenza di UBI Leasing. Eventuali ulteriori cessioni opportunistiche verranno valutate solo se efficienti sotto il profilo patrimoniale coerentemente con quelle recentemente concluse.

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