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Turismo: ad agosto meno vacanze per la classe media

Il mese di agosto ha deluso le aspettative degli albergatori con un calo delle presenze nelle tradizionali mete del turismo balneare – Resiste il turismo di lusso, ma la minor presenza di turisti stranieri e le difficoltà della classe media zavorrano il settore

Turismo: ad agosto meno vacanze per la classe media

Agosto in chiaroscuro per gli albergatori italiani nonostante il sole splendente, le spiagge da bollino blu e le attrazioni culturali che l’Italia è in grado di garantire ai turisti.

Secondo le previsioni di luglio di Federalberghi, nel mese simbolo delle vacanze estive avrebbero dovuto essere 18 milioni i turisti presenti presso gli alberghi e le altre strutture ricettive italiane, per un totale di circa 79 milioni di pernottamenti (41% riferiti ai turisti stranieri e 59% agli italiani).

Agosto però sembra aver deluso le aspettative. Nella settimana clou, quella di Ferragosto, le tradizionali mete del turismo balneare, dal Veneto alla Sardegna passando per il Lazio hanno registrato cali rispetto all’anno scorso. Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, ha dichiarato al Corriere della Sera:

 “Sono mancati soprattutto tedeschi e inglesi. Complice la crisi economica, per esempio in Germania, che ha spinto a scegliere destinazioni a basso costo, la Tunisia, l’Egitto o la Turchia (oggi considerate anche meno a rischio dal punto di vista della sicurezza, dopo il picco degli attentati terroristici), che hanno sistemi di tassazione inferiori ai nostri, tariffe più basse anche se spesso a scapito della qualità”.

Difficile non identificare nella frenata della locomotiva tedesca e nei timori sulla Brexit – in programma per il 31 ottobre, con o senza accordo (quest’ultima l’ipotesi ormai più probabile – le prime cause dell’assenza dall’Italia di un gran numero di turisti stranieri che tradizionalmente affolla le coste italiane nel mese di agosto e che invece quest’anno hanno preferito spendere meno andando all’estero. Da segnalare anche la corsa sfrenata della Spagna con Canarie, Catalogna, Baleari, Andalusia e Regione di Valencia tutte nella top 10 delle principali mete turistiche europee. Il risultato, secondo i dati raccolti dal Corsera, è un -30% degli incassi per i balneari del Lazio e della Toscana, un -5% di presenze in Sardegna e un fatturato in calo del 5% in Veneto. Fanno eccezione, Liguria e Campania, che invece segnalano un vero e proprio record di presenze. 

La “colpa” però non è solo delle assenze straniere. Se infatti nel nostro Paese il turismo di lusso va a gonfie vele, con Capri e la costiera amalfitana a trainare il settore, è la classe media a determinare il calo agostano. Il cosiddetto turista di meglio, spiega Bocca “rinuncia a partire” o quando lo fa, spende meno a causa della crisi economica e delle sempre più pressanti incertezze sul futuro. La spesa media complessiva degli italiani tra viaggio, alloggio e ristoranti è infatti scesa del 9,5% diminuendo da 24,1 a 21,8 miliardi di euro. 

Non è ancora detta l’ultima parola. Negli ultimi 10 giorni di agosto potrebbe esserci un colpo di coda, anche se la tendenza appare ormai chiara. Come reagire? Il numero uno di Federalberghi, dalle pagine del Corriere, dà qualche suggerimento:

“Puntare sulla qualità. L’Italia è unica nella capacità di offrire insieme mare, montagna, località termali e città d’arte. Ma bisogna rendersi conto che chi viaggia è sempre di più un turista giovane. Senza demonizzare il comparto lusso. L’importante è dare un’offerta che soddisfi tutti”.

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