Si è appena conclusa la telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin, in un momento di massima tensione sul fronte ucraino. La conversazione, durata più di due ore, si è rivelata – secondo il presidente russo – “informativa e utile”. Dopo giorni di intense consultazioni tra Washington, le capitali europee e Kiev – con Trump che ha parlato prima con Zelensky e dopo aggiornerà i leader dei Paesi Volenterosi – la Casa Bianca tenta di rompere l’impasse diplomatica emersa dopo il fallimento dei negoziati di pace a Istanbul e il pesante attacco con droni russi. Anche se secondo il leader del Cremlino il fatto che i negoziati diretti a Istanbul siano ripresi “dà motivo di credere che, in generale, siamo sulla strada giusta”.
Putin a Trump: “Tregua possibile con accordi appropriati”
Secondo quanto riportato Putin in diretta da Sochi, lo zar avrebbe comunicato a Trump la disponibilità di Mosca a collaborare con Kiev su un memorandum preliminare per futuri colloqui di pace “con la definizione di una serie di posizioni”. Ad esempio: i principi della soluzione, i termini di un possibile accordo di pace e, tra le ipotesi, anche un cessate il fuoco temporaneo. Tuttavia, il presidente russo ha precisato che una tregua – sollecitata dal presidente Usa – potrà essere valutata solo in presenza di “accordi appropriati”, ribadendo che qualsiasi cessate il fuoco dovrà poggiare su basi solide e condivise. Il leader del Cremlino avrebbe inoltre affermato che Russia e Ucraina potranno “trovare dei compromessi”, ma che “è necessario prima eliminare le cause principali della crisi”, un punto ritenuto imprescindibile da Mosca per sbloccare realmente il processo negoziale.
Terza telefonata Trump-Putin: cosa è stato detto e fatto finora
Quella di lunedì è la terza telefonata ufficialmente annunciata tra Trump e Putin da inizio anno. La prima risale al 12 febbraio, quando Trump dichiarò che sia Putin che Zelensky avevano espresso “il desiderio di pace” e ordinò l’avvio di colloqui tra i vertici americani per fermare la guerra. Il secondo scambio avvenne il 18 marzo: una conversazione di circa due ore, tra le più lunghe mai avute da Putin con un leader occidentale. In quell’occasione, il presidente russo accettò una tregua temporanea sugli attacchi alle infrastrutture energetiche ucraine, ma respinse la proposta americana di un cessate il fuoco di 30 giorni.
Il Cremlino ha poi lasciato intendere che potrebbero esserci stati altri contatti non resi pubblici. Prima di Trump, l’ultimo leader statunitense con cui Putin aveva parlato da presidente era stato Joe Biden, a febbraio 2022, poco prima dell’invasione.
Per queste conversazioni, Trump e Putin si affidano a linee criptate e sono assistiti da traduttori: Putin conosce un po’ di inglese, ma preferisce dialogare in russo. Finora, non hanno mai utilizzato videoconferenze.
Zelensky: “Cessate il fuoco subito, siamo pronti ai negoziati diretti”
Nel frattempo, il presidente ucraino rilancia l’appello all’omologo russo per avviare colloqui diretti. Su Telegram Zelensky ha sottolineato come “L’Ucraina insiste sulla necessità di un cessate il fuoco completo e incondizionato” che “dovrebbe durare a lungo e prevedere la possibilità di proroga. La nostra offerta, condivisa con i partner, è di 30 giorni. Siamo pronti per questo”. Ha aggiunto inoltre: “Siamo disponibili a incontrarci a livello di leader per risolvere questioni chiave. L’Ucraina non teme i negoziati diretti con la Russia, ed è fondamentale che la leadership russa non prolunghi la guerra”.
Le anticipazioni di Vance
Nel frattempo, da Roma, il vicepresidente americano J. D. Vance ha anticipato ai giornalisti i possibili contenuti della telefonata, suggerendo che Trump potrebbe adottare un approccio pragmatico. “Guardate – ha detto parlando ai giornalisti a bordo dell’Air Force Two – ci sono molti benefici economici nel ristabilire i rapporti tra la Russia e il resto del mondo, ma non otterrai quei benefici se continui a uccidere un sacco di persone innocenti”. Ha poi aggiunto: “Ci rendiamo conto che c’è una sorta di stallo qui, e penso che il presidente dirà al presidente Putin senti, fai sul serio? Sei davvero intenzionato ad andare avanti?“.
Vance ha inoltre sottolineato la difficoltà in cui si trova il Cremlino: “Penso che il presidente Putin non sappia esattamente come venire fuori da questa guerra”, spiegando che la Russia ha “trasformato la sua intera economia” a scopo bellico. Ha denunciato la “fondamentale sfiducia tra la Russia e l’Occidente, una delle cose che il presidente pensa che siano stupide e che dobbiamo superare. Ma bisogna essere in due per ballare il tango”. E ha ribadito: “Guardate, ci sono un sacco di benefici economici dallo scongelamento delle relazioni tra la Russia e il resto del mondo”.
Incontro Putin-Trump: Mosca smentisce
Sul fronte russo, il Cremlino ha fatto sapere tramite il portavoce Dmitry Peskov che un vertice tra i due leader “non è in questo momento in preparazione”, smorzando le aspettative dopo che la Casa Bianca aveva affermato che Trump “è sicuramente aperto a un incontro faccia a faccia” con il presidente russo. Peskov ha anche avvertito che i negoziati per la pace in Ucraina saranno “minuziosi e, forse, a lungo termine”, e ha sottolineato la necessità di affrontare “un gran numero di sfumature”, precisando che la Russia “è pronta a questo lavoro”.