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Trasporto pubblico locale: nella sfida per la decarbonizzazione “serve prudenza” dice Gibelli (Asstra)

“Per la decarbonizzazione del trasporto serve una programmazione aperta all’evoluzione tecnologica”. Lo ha detto il presidente di Asstra in occasione della presentazione del Rapporto MIMS-STEMI

Trasporto pubblico locale: nella sfida per la decarbonizzazione “serve prudenza” dice Gibelli (Asstra)

Sostenibilità, innovazione tecnologica e sfide del futuro per il settore dei trasporti: sono i temi principali del Rapporto MIMS-STEMI “Decarbonizzare i Trasporti – Evidenze scientifiche e proposte di policy”. In particolare, sulla decarbonizzazione del trasporto pubblico locale si è espresso Andrea Gibelli, presidente di Asstra, l’associazione delle aziende del TPL: “Oggi sul tema della transizione energetica, cruciale per il futuro del TPL, non è facile scommettere su una tecnologia vincente come scelta esclusiva. La fotografia che otteniamo osservando lo scenario è quella della prevalenza dell’elettrico, ma l’innovazione tecnologica non è un processo lineare, si muove per salti non sempre prevedibili”. Gibelli ha aggiunto che oggi più che mai ci vuole “prudenza”, “non serve innamorarsi di una tecnologia rispetto a un’altra perché è una scommessa sbagliata. Quella giusta è tenersi aperti a tutte le opzioni possibili e pensare a una programmazione che consenta al sistema di riallinearsi, al passo con l’evoluzione tecnologica”.

Inoltre, per il presidente di Asstra l’evoluzione del quadro impone “una riflessione a medio-lungo termine che apre a diverse possibilità legate a tecnologie sviluppabili all’interno del perimetro nazionale, come nel caso dell’idrogeno blu, in partnership con attori primari dell’energia quali l’ENI, Snam, A2A ed Enel”. 

“Asstra raccoglie quindi la sfida e il confronto sulla transizione energetica, che passa attraverso la decarbonizzazione del trasporto pubblico locale – ha aggiunto Gibelli – pronta a dare il necessario supporto agli associati nella fase di acquisto e di non facile riorganizzazione dei cicli industriali del settore, quando si passa da motori a combustione interna ad altre forme di propulsione, a cominciare da quella elettrica” ha concluso il numero uno dell’Associazione delle aziende del TPL.

Nel corso dell’intervento Gibelli ha poi citato FNM che nel caso della Hydrogen Valley della Valcamonica, nell’adozione dell’idrogeno come vettore energetico, ha adottato con successo il criterio prudenziale dell’appropriatezza che si coglie sotto il triplice profilo della localizzazione (la provincia di Brescia è altamente energivora, un distretto n cui i 14 treni di FNM beneficiano di un intero ecosistema di elettrolizzazione per mezzi pesanti e industrie), del rispetto del dato ambientale (minimizzazione dell’impatto su una zona altamente antropizzata qual è la Valle del Sebino e il Lago di Iseo) e della questione geopolitica (evitare la dipendenza dall’estero di tecnologie e di approvvigionamento di terre rare per la produzione di batterie al litio).

Il Rapporto STEMI sulla decarbonizzazione del trasporto

In Italia, il settore dei trasporti è direttamente responsabile del 25,2% delle emissioni di gas a effetto serra e del 30,7% delle emissioni di CO2, a cui si aggiungono le emissioni nel settore dell’aviazione e del trasporto marittimo internazionali. Il 92,6% delle emissioni nazionali di tutto il comparto è attribuibile al trasporto stradale di passeggeri e merci, settore per il quale si registra un aumento del 3,2% delle emissioni tra il 1990 e il 2019, in controtendenza rispetto al calo del 19% delle emissioni totali durante lo stesso periodo. Per contribuire a raggiungere gli obiettivi europei, del pacchetto “Fit for 55”, che prevedono la riduzione del 55% delle emissioni climalteranti entro il 2030 e il loro azzeramento entro il 2050, è necessario accelerare il processo di decarbonizzazione, partendo proprio dal settore della mobilità.

Per ridurre le emissioni climalteranti del settore le soluzioni tecnologiche basate sull’elettrificazione risultano attualmente quelle più promettenti per diversi comparti, soprattutto quello del trasporto su strada. Biometano, idrogeno verde, biocombustibili avanzati e combustibili sintetici, a causa dell’attuale scarsa capacità produttiva e degli alti costi ad essa collegati, potranno servire a decarbonizzare trasporti più difficilmente elettrificabili, come quelli marittimi e aerei. Inoltre, se per alcuni mezzi (automobili, furgoni commerciali, autobus, treni) le tecnologie alternative sono già adottabili in larga scala, per altri (navi, aerei e camion a lunga percorrenza) la sperimentazione è ancora in corso ed è quindi necessario continuare a investire in ricerca e sviluppo.

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