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Tour, Alaphilippe da sogno: tappa e maglia gialla

Esplosivo scatto del francese a 15 km dall’arrivo di Epernay – Nella volata del gruppo inseguitore si crea un buco: ne beneficiano Bernal e Pinot che guadagnano 5” su Thomas, Nibali e Quintana – Aru in ritardo, nuovo crollo di Simon Yates

Tour, Alaphilippe da sogno: tappa e maglia gialla

Il Tour, che rientra in Francia dopo le due tappe di Bruxelles, manda in orbita quel fenomeno di Julian Alaphilippe, il più forte corridore oggi in circolazione per le classiche di un giorno, tanto più se il tracciato è incarognito da muri e strappi nel finale. E la terza frazione di Epernay, nelle terre e sulle “cotes” rese celebri dallo champagne, era l’ideale perché Alaphilippe confezionasse uno dei suoi straordinari show, autentici capolavori di esplosività sui pedali. E così è stato.

Il leader della Deceuninck Quick Step ha atteso il tratto più duro della Cote de Moutigny per scatenare l’offensiva piantando in asso tutti. Uno scatto impressionante per potenza e per tempestività che ha fatto il vuoto alle spalle: In pochi secondi Alaphilippe raggiungeva e abbandonava a se stesso il belga Tim Wellens, coraggioso superstite di una fuga a cinque che faceva a tempo a superare per primo il Gpm – assicurandosi la maglia a pois rossi degli scalatori – prima di arrendersi finendo nelle retrovie della corsa.

Alaphilippe, anche approfittando del fatto che nessuno pensa che possa vincere il Tour, accumulava un vantaggio di sicurezza piombando con una grinta feroce, tutto solo, sul traguardo di Epernay tra il tripudio della folla: per lui en plein da incorniciare con vittoria di tappa e maglia gialla. Era dal 2014 che un francese non vestiva il simbolo del primato: l’ultimo fu Toni Gallopin, che strappò per un giorno la maglia gialla a Nibali. A 26” dal francese si piazzava Michael Matthews, che regolava il gruppo dei migliori, in cui però si creava un buco valutato in alcuni secondi.

Ne hanno beneficiato undici corridori tra cui Bernal e Pinot, che si sono così avvantaggiati di 5” su Thomas, Nibali, Krujiswjick, Quintana e gli altri uomini di classifica. Nel movimentato finale sono rimasti attardati, oltre all’ex maglia gialla Teunissen, anche Aru, arrivato a 1’22”, e Zakarin, piazzatosi 71esimo a 3’51”. Addirittura staccato di oltre 6 minuti si è classificato Simon Yates, il vincitore dell’ultima Vuelta, che aveva iniziato la stagione promettendo sfracelli al Giro ma che visto come è iniziato il suo Tour, deve amaramente prendere atto di un 2019 sempre più fallimentare.

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