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Torino perde anche il Salone dell’Auto che va a Milano: Appendino medita di dimettersi

I Cinque Stelle si spaccano sulla concessione del Parco del Valentino al Salone dell’Auto, che nel 2020 si trasferirà a Milano – Un altro smacco per il capoluogo piemontese dopo la perdita delle Olimpiadi 2026 e il sindaco Appendino si infuria con i suoi

Torino perde anche il Salone dell’Auto che va a Milano: Appendino medita di dimettersi

Dopo aver perso la possibilità di ospitare le Olimpiadi invernali, Torino subisce un altro duro colpo. Dall’anno prossimo il capoluogo piemontese dirà addio al Salone dell’Auto, che traslocherà a Milano. Una decisione clamorosa, che spacca l’amministrazione torinese targata Movimento 5 Stelle. In particolare, la sindaca Chiara Appendino è furiosa con il suo vice, Guido Montanari, e lo accusa di aver pronunciato “dichiarazioni inqualificabili” contro la manifestazione.

La sindaca ha commentato su Facebook:

https://www.facebook.com/chiaraappendinosindaca/posts/2597246250285975

Appendino lascia intendere che la gravità di questo nuovo episodio potrebbe anche spingerla a rassegnare le dimissioni. Da questo punto di vista, dovrebbe risultare cruciale l’incontro fra la sindaca e il vicepremier grillino, Luigi Di Maio, che parlerà anche con i consiglieri e i militanti Cinque Stelle di Torino: una compagine ormai divisa su molti argomenti, dalla Tav alle Olimpiadi invernali. 

Per quanto riguarda il Salone dell’Auto, la sesta edizione si svolgerà a Milano dal 17 al 21 giugno 2020. Lo hanno annunciato gli organizzatori. “Seguendo la nostra vocazione innovativa – spiega il presidente Andrea Levy – abbiamo scelto per il 2020 di organizzare a Milano, in collaborazione con Aci. Sarà un grande evento internazionale, all’aperto e con una spettacolare inaugurazione dinamica nella giornata di mercoledì 10 giugno 2020. Ringraziamo la Città di Torino per aver collaborato in questi cinque anni alla creazione di un evento di grande successo, capace di accendere sulla città i riflettori internazionali”.

Appendino ha cercato di convincere gli organizzatori della manifestazione a rimanere, ma non ce l’ha fatta. Ha pesato la mozione firmata da nove consiglieri pentastellati, che bocciava l’allestimento del Salone nel parco del Valentino. La sindaca, che ieri aveva incontrato Levy, si era detta disponibile a votare contro la mozione del suo stesso partito. Ma non è bastato.

“Fosse stato per me, il Salone al Valentino non ci sarebbe mai stato – aveva detto il vicesindaco Montanari – Anzi, nell’ultima edizione ho sperato che arrivasse la grandine e se lo portasse via. Sono stato io a mandare i vigili per multare gli organizzatori”.

“Questa notizia è un’altra doccia fredda – commenta il governatore del Piemonte, il leghista Alberto Cirio – Torino non può continuare a perdere tutto quello che è stato costruito con anni di lavoro e fatica dai suoi cittadini, dalle istituzioni e da tutto il sistema produttivo e territoriale. Io, lo dico senza polemica e con assoluta sincerità, mi chiedo quale sia il progetto del Comune per quella che è una delle più importanti città d’Italia. Tutto questo è inaccettabile. Siamo al governo della Regione da poche settimane e ci siamo già dovuti attivare per recuperare la perdita delle Olimpiadi e adesso faremo di nuovo di tutto per rincorrere un altro grande evento come il Salone dell’Auto”.

Duro anche il commento di Dario Gallina, presidente dell’Unione Industriale di Torino: “La notizia del trasferimento del Salone dell’Auto a Milano mi lascia sconcertato e molto amareggiato. Stiamo perdendo l’ennesima opportunità: le polemiche e le sciagurate posizioni di questa maggioranza non fanno che allontanare tutti gli eventi dalla nostra città, lasciandoci in eredità una Torino sempre più isolata e meno attrattiva”.

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