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Top Employers Italia 2023, 141 aziende premiate: da Unicredit a Generali, da Intesa a Poste fino a Open Fiber e tante altre

Tra queste, 46 hanno ottenuto anche la Certificazione Top Employers Europe 2023 e 13 sono state certificate Top Employers Global 2023. Ecco quali sono le aziende dove si lavora meglio in Italia, secondo Top Employers 2023

Top Employers Italia 2023, 141 aziende premiate: da Unicredit a Generali, da Intesa a Poste fino a Open Fiber e tante altre

Quali sono le aziende dove si lavora meglio in Italia? A rispondere è la 15° edizione di Top Employers 2023, la certificazione assegnata ogni anno dal Top Employers Institute alle migliori imprese per le condizioni di lavoro, i benefit, i piani di carriera, gli investimenti in formazione e sviluppo, le politiche Hr focalizzate sulla crescita professionale e personale e sul benessere delle persone.

Quest’anno sono 141 le aziende che hanno conquistato la certificazione. Tra di loro, 46 hanno ottenuto anche la certificazione Top Employers Europe 2023, attribuita alle aziende che raggiungono la certificazione Top Employers in almeno 5 Paesi europei; e 13 sono state certificate Top Employers Global 2023, un terzo livello di certificazione riservata alle aziende premiate con questo riconoscimento in almeno 20-25 Paesi di più Continenti.

Top Employers 2023: come funziona la certificazione

La certificazione Top Employers viene rilasciata dopo un processo di analisi e valutazione delle politiche e strategie Hr basato su dati oggettivi e documentazione d’appoggio. Vengono analizzate e valutate le politiche e le strategie Hr in 6 macro aree in ambito Hr, che comprendono 20 tematiche e oltre 400 Best Practices. Dopo l’analisi dei risultati, una convalida interna e una audit esterna, le aziende che raggiungono e soddisfano gli standard e i livelli qualitativi richiesti ottengono la certificazione.

Non esiste una classifica o un rating, ma tutte le aziende certificate hanno lo status di azienda Certificata Top Employers. E non tutte le aziende partecipanti riescono a raggiungerla, ma per motivi di sicurezza non vengono rese note le aziende che non raggiungono tali standard.

Top Employers Italia 2023: premiate 141 aziende

Tra queste ci sono BPER Banca, Generali Italia e Assicurazioni Generali. Acea per il secondo anno consecutivo si certifica con un incremento del 2,05% rispetto al 2022. Sono state certificate anche Finecobank, Ferrari, Fincantieri, Hera (per il 14° anno consecutivo), Iren, Italgas, Intesa Sanpaolo e Unicredit. Poste Italiane entra nell’elenco per il quarto anno consecutivo mentre Astrazeneca Italia per il nono. Figurano nell’elenco anche Philip Morris Italia, Edison, Bnl Gruppo PNB Paribas, STMicroelectronics, Crédit Agricole Italia spa, Electrolux, EY- Falck Renewables, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli e Lavazza. Doppio premio per Open Fiber che insieme alla certificazione Top Employers 2023 riceve anche il riconoscimento “Great Place to Work”, ’attestazione della qualità degli ambienti di lavoro e delle migliori pratiche fondate sulla centralità della persona. Nell’elenco ci sono anche Vodafone Italia (per il sesto anno consecutivo), Ray Way (per il settimo anno consecutivo), WindTre e Whirlpool. Tra le new entry anche Alstom, che nel 2023 punta ad assumere circa 400 talenti in Italia.

Queste 141 aziende “fanno parte delle 2.053 aziende certificate in 121 Paesi di tutto il mondo – ha commentato Massimo Begelle, Regional Manager Italy & Spain Top Employers Institute -. Cifre importanti, che testimoniano una crescente e costante attenzione delle tematiche Hr all’interno delle aziende più evolute e attente. In questi 15 anni abbiamo assistito a una profonda trasformazione, da quello che era l’’Ufficio del personale’ a una realtà di Team Hr sempre più strutturati e focalizzati sulle persone e sulle loro esigenze, e con una nuova identità di partner di business”. E ha aggiunto: “Nuove responsabilità e nuovi orizzonti che vedono un sempre maggiore impegno di Top Employers Institute nel dare vita a una Community delle eccellenze Hr, un circolo virtuoso dove la contaminazione e la condivisione crea un effetto positivo non solo per le aziende e i loro dipendenti, ma per tutto ciò che ruota attorno al mondo del lavoro e si riflette sulla comunità”.

Top Employers Europe 2023

Tra queste 141 aziende, 46 hanno ottenuto anche la certificazione Top Employers Europe 2023 in quanto certificate in almeno altri 4 Paesi europei, oltre l’Italia. Ecco quali sono:

Abbott Italia, Alstom Italia, Amazon Italy, Amplifon, ANGELINI PHARMA, AstraZeneca Italia, Avanade Italy, BAT Italia, Baxter Italy, bioMérieux Italia, BNL GRUPPO BNP PARIBAS, Boehringer Ingelheim Italia, Capgemini Italia, CHEP, Chiesi Farmaceutici, Dana Italial, DHL Freight Italy, EDP Renewables Italia, Electrolux, EY, Findomestic Banca, GroupM, Gruppo Helvetia Italia, Gruppo Servier Italia, HCL Technologies Italy, Huawei Technologies Italia, Imperial Tobacco Italia, JTI Italy, Lidl  Italia, Medtronic Italia, METRO Italia, MSD Animal Health, NTT DATA Italia, OLYMPUS, PepsiCo Italia, Perfetti Van Melle Italia, Philip Morris Italia, PHILIP MORRIS MANUFACTURING & TECHNOLOGY BOLOGNA, PUMA Italy, SAINT-GOBAIN GLASS ITALIA, SAP Italia, Takeda Italia, Tata Consultancy Services Italia, UniCredit, Whirlpool, Wordline.

Top Employers Global 2023

Infine, 13 aziende certificate Top Employers Italia 2023 hanno ottenuto anche la certificazione Top Employers Global 2023 in quanto certificate in più Paesi (20-25) di più Continenti. E sono: Alstom, BAT, Boehringer Ingelheim, CHEP, DHL Freight, HCL Technologies, JTI, PepsiCo, Philip Morris e PHILIP MORRIS MANUFACTURING & TECHNOLOGY BOLOGNA, PUMA, SAIN-GOBAIN GLASS, Takeda, Tata Consultancy Services.

“Il momento della Certificazione, oltre a essere un’occasione di orgoglio e festeggiamenti, è anche uno stimolo a riflettere su come sia cambiato e stia cambiando il mondo del lavoro e su come Top Employers Institute possa intervenire e influenzarlo. I travolgimenti e le profonde trasformazioni che si sono verificati a livello mondiale in seguito alla pandemia hanno portato le aziende a rivedere il modo con cui affrontare le mutevoli dinamiche del lavoro. A partire dal ripensare e accettare le nuove frontiere digitali, ai modi e tempi di lavorare, alla trasformazione degli spazi, ai processi di recruiting e on-boarding ibridi, agli spazi di collaborazione virtuali”, ha spiegato David Plink, Ceo Top Employers Institute.

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