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Tim sceglie KKR per la rete e avvia una trattativa in esclusiva che deve concludersi il 30 settembre con un’offerta vincolante

Il Cda di Tim sceglie l’offerta del fondo americano KKR per la vendita della rete e avvia una trattativa in esclusiva che deve concludersi entro il 30 settembre con un’offerta vincolante e definitiva

Tim sceglie KKR per la rete e avvia una trattativa in esclusiva che deve concludersi il 30 settembre con un’offerta vincolante

Com’era prevedibile, il Cda di Tim, riunitosi oggi pomeriggio sotto la presidenza di Salvatore Rossi, ha scelto l’offerta del fondo americano KKR per la cessione di NetCo, che comprende la rete e Sparkle. Di conseguenza il Cda ha dato mandato all’Ad Pietro Labriola perché avvii subito con il fondo americano una trattativa in esclusiva che deve portare, se tutto andrà per il giusto verso, a un’offerta vincolante degli americani entro il 30 settembre. Perché KKR e non Cdp-Macquarie? Per due motivi: perché l’offerta americana è più alta ed è più rapida nei tempi di esecuzione. Naturalmente questo non basta, per ora, a superare l’opposizione di Vivendi, il primo azionista di Tim, che si aspetta un’offerta più ricca e minaccia di convocare un’assemblea straordinaria per bocciare l’intera operazione ed è per questo che oggi in Borsa il titolo Tim ha sofferto perdendo il 2,85%.

Comunque se ne valuti il merito, non c’è però dubbio che quello di oggi è un passo avanti fondamentale del Cda verso la vendita di NetCo, che predilige l’offerta di KKR, ma lascia la porta mezza aperta a ulteriori soggetti, che potrebbero affiancare il fondo Usa nei negoziati. Tra questi potrebbe esserci F2i che qualche giorno fa ha confermato le ipotesi relative a un suo possibile coinvolgimento nell’operazione. 

Kkr, lo ricordiamo, ha messo sul piatto per la NetCo 23 miliardi di euro comprensivi di due miliardi di earn out.

Titolo in rosso per il No di Vivendi a Kkr

Nel frattempo, in Borsa, il titolo Telecom Italia ha vissuto un’ennesima giornata di passione, con le azioni che a fine giornata hanno registrato un ribasso del 2,85% a quota 0,259 euro a causa delle intemperanze di Vivendi. Il socio francese, che ha in mano il 23,75% del capitale di Tim e oltre il 17% dei diritti di voto, avrebbe confermato la sua contrarietà all’offerta. Il Financial Times ha scritto stamattina che Vivendi prevede di “contrastare la proposta di vendere la sua pregiata rete fissa a Kkr”. L’azienda guidata da de Puyfontaine, infatti, ritiene l’offerta del fondo Usa troppo bassa, attribuendo alla rete un valore intorno ai 30 miliardi di euro, 7 miliardi in più di quelli offerti. In realtà i valori della rete stimati dalla stragrande parte degli analisti sono completamente diversi e si avvicinano a quelli di KKR ma Vivendi è alla disperata ricerca della copertura delle perdite accumulate nella sua disastrosa campagna italiana.

Tim verso la cessione anche di una quota di Enterprise?

In giornata, inoltre, è arrivata un’altra indiscrezione – stavolta da Bloomberg – secondo cui, una volta archiviata la questione NetCo, Tim potrebbe decidere di vendere anche una quota di minoranza di Tim Enterprise, il cui valore si aggirerebbe intorno ai 6 miliardi di euro. La società starebbe già sondando potenziali investitori, mentre il management non escluderebbe una potenziale combinazione in carta con il gruppo Engineering. Per ConsumerCo, invece, si fanno ipotesi di un accordo con Poste Mobile.

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