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Tim sceglie Goldman Sachs e LionTree come advisor

Oltre ai due advisor finanziari Tim nomina anche un advisor legale: il loro compito è quello di assistere la compagnia telefonica nella complessa valutazione delle operazioni che potrebbero far capo all’Opa di KKR

Tim sceglie Goldman Sachs e LionTree come advisor

Tim ha scelto gli advisor che devono assisterla nella valutazione dell’offerta del fondo americano KKR che, se si realizzeranno determinate condizioni, potrebbe presto trasformarsi in Opa amichevole sul 100% delle azioni della compagnia telefonica italiana. Sono la grande banca d’affari americana Goldman Sachs e la bootique statunitense LionTree, specializzata nelle operazioni che riguardano le telecomunicazioni.

Lo ha stabilito il Comitato di Tim presieduto da Salvatore Rossi che chiede ai due advisor finanziari di assisterlo al fine di “consentire al Cda di valutare compiutamente la portata, il contenuto, le condizioni e le conseguenze della Manifestazione Indicativa Non Vincolante (di KKR), nonchè maturare e assumere, in maniera adeguatamente informata, le determinazioni in relazione alla stessa per quanto di propria competenza”.

Oltre ai due advisor finanziari, il Comitato Tim ha anche scelto un advisor legale nello Studio Gatti, Pavesi, Bianchi e Ludovici.

“Gli advisor – specifica una dettagliata nota emessa nella serata di ieri da Tim – supporteranno il Consiglio d’amministrazione di Tim nelle analisi e valutazioni della Manifestazione Indicativa Non Vincolante (di KKR) con riferimento, tra gli altri, alla sua sostenibilità finanziaria”, al piano industriale e ad eventuali incertezze o rischi attuativi. Gli advisor dovranno aiutare Tim a valutare anche gli effetti proprietari, occupazionali, manageriali e di governance delle operazioni in discussione.

E’ un passo avanti nella complessa partita che potrebbe portare all’Opa KKR, se matureranno determinate condizioni, ma non è ancora il decollo dell’Opa perchè ora servono la due diligence di KKR e le valutazioni del Governo oltre che della stessa Tim. Tutto lascia pensare che, se non ci saranno imprevisti, all’Opa si possa arrivare nei primi mesi del 2022 ma Tim si lascia aperte altre porte e infatti avverte che gli advisor dovranno assisterla anche nell’analizzare “possibili alternative strategiche per la miglior valorizzazione e/o sviluppo del gruppo e dei suoi asset nell’interesse della Società, dei suoi azionisti e stakeholders”. Il riferimento è ai progetti di rete unica e ai colloqui tra Vivendi e Cdp che possono collocarsi dentro l’Opa ma anche no, se l’Opa – per una ragione o per l’altra – non dovesse decollare.

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