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Tim corre in Borsa: contatti sulla rete con Open Fiber. Ok di Cdp

Nel weekend anche l’ad di Cassa Depositi, Fabrizio Palermo, dà il suo benestare a un possibile accordo con Open Fiber sulla rete unica: “Noi auspichiamo la collaborazione” – Il titolo torna sopra i 50 centesimi, poi ritraccia – Martedì primo vertice tra le due società

Tim corre in Borsa: contatti sulla rete con Open Fiber. Ok di Cdp

Telecom Italia sugli scudi a Piazza Affari. Alle 12 il titolo realizza una delle migliori performance del Ftse Mib con un +2,96% a 0,4982, dopo aver toccato un massimo intraday di 0,5008 centesimi per azione. Dallo scorso 23 gennaio le quotazioni hanno recuperato circa il 12% circa tornado sopra i 10 miliardi di capitalizzazione (10,151 per la precisione). Buone notizie dopo 2018 molto difficile in cui le azioni Telecom Italia hanno lasciato sul terreno oltre il 33%. Allargando l’orizzonte temporale di riferimento, nel 2014 il titolo valeva 80 centesimi, quasi il doppio rispetto ai livelli odierni.

Alla base del mini rally registrato nelle ultime settimane ci sono le continue indiscrezioni e dichiarazioni dei top manager interessati sulla possibile creazione di una rete unica tra Tim e Open Fiber. Nel fine settimana sono infatti emersi alcuni rumors su un accordo preliminare di riservatezza per possibili ulteriori collaborazioni. Un’intesa che farebbe seguito al memorandum of understanding di novembre.

Non solo. Dopo la disponibilità espressa dall’ad di Open Fiber, Elisabetta Ripa, (a condizione che “Tim faccia chiarezza“) e le parole di prudente apertura pronunciate dal numero uno di Enel, Francesco Starace, sono arrivate anche quelle dell’amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti, Fabrizio Palermo. Ricordiamo che Enel e Cdp sono i due soci di riferimento di Open Fiber, avendo in mano il 50% ciascuno. Cassa Depositi possiede anche il 5% di Tim.

Noi auspichiamo la collaborazione, siamo azionisti di Open Fiber e di Telecom Italia e crediamo che siano due importanti realtà. Sicuramente se c’è un quadro favorevole, con incentivi potenziali all’aggregazione, è auspicabile che ci si parli, che si individuino opportunità di creazione di valore”, ha dichiarato Palermo.

“Crediamo che il 2019 sarà finalmente l’anno in cui il progetto di un’unica rete fissa sarà implementato, il legislatore ha approvato un emendamento che mira ad accelerare il processo e c’è il supporto del Governo” scrive Mediobanca Securities secondo cui Tim rimarrà socio rilevante della nuova entità e potrebbe valutare un patto parasociale con Cdp soprattutto per sciogliere i nodi sulla governance.

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