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Tesla, il bonus di Biden dà la carica a Elon Musk

Arriva la montagna di dollari del superstimolo da 1900 miliardi e gli americani sembrano intenzionati a spenderla in Borsa, più sul Nasdaq che a Wall Street. Musk è al centro dei giochi. Il caso Game Stop

Tesla, il bonus di Biden dà la carica a Elon Musk

Gli esami non finiscono davvero mai. Soprattutto per Elon Musk, l’icona incontrastata del capitalismo 3.0 che promette di imprimere il suo timbro originale anche al “momento Roosevelt” del presidente Joe Biden che oggi (o al massimo domani) lancerà il suo new deal: 1.900 miliardi dollari, tra cui 465 miliardi cash da distribuire tra i cittadini americani con l’obiettivo di far ripartire il motore dell’economia. Una festa cui potranno partecipare tutti, purché non dispongano di un reddito pro-capite superiore ai 75 mila dollari (o 150 mila nel caso dei nuclei familiari). In tal caso, tutti gli adulti, ovvero il 90 per cento degli Americani, intascheranno 1.400 dollari in contanti, il carburante per far decollare i primi consumi, dal cinema al ristorante, dopo mesi di clausura forzata ai tempi della pandemia.

Ma, a giudicare dai primi sondaggi, una bella fetta di Yankees snobberà il Mc Donald’s o il drive-in, preferendo destinare il mini-malloppo ad un passatempo di nuovo tipo: la Borsa. Sembra proprio che le destinazioni più probabili del denaro elargito dalla ministra del Tesoro Janet Yellen saranno Wall Street oppure, più facile, Times Square dove ha sede il Nasdaq, la casa dei Big della tecnologia, a partire proprio dal padre-padrone di Tesla, oggetto dell’amore (ricambiato) di legioni di traders, i Robinhooders, che a migliaia affollano le piattaforme elettroniche. La prossima settimana, quando da Washington arriverà il sospirato assegno, una buona parte di capitali prenderà la strada della Borsa. Il sospetto è quasi una certezza se si guarda al balzo, +40% circa da lunedì, compiuto da Game Stop, la società contesa dai traders agli hedge fund che incautamente, hanno scommesso al ribasso sul titolo suscitando tra l’altro gli sfottò proprio di Elon Musk, grande nemico delle vendite allo scoperto di cui Tesla è vittima da sempre.

Ora la battaglia riprende. Alla grande. Secondo gli esperti, gli americani tra i 25 ed i 34 anni investiranno in Borsa il 50% del bonus governativo, una percentuale che scende al 40% tra i più giovani, 18-24 anni (probabilmente la fascia di età in cui il genio in arrivo dal Sudafrica riscuote le maggiori simpatie), per risalire al 37,5% tra gli azionisti senior. Non è difficile prevedere che una parte dei capitali finirà proprio su Tesla, anche se c’è il deterrente del prezzo: alle quotazioni attuali il bonus può servire al più all’acquisto di due Tesla. Ma una buona parte del segreto del successo dell’auto elettrica di Musk è legato agli acquisti di Ark Innovation, l’Etf che ha stracciato tutti i record sotto la gestione di Cathie Woods, energica e combattiva, non meno bizzarra e geniale dello stesso Musk, una calamita che ha raccolto attorno a sé una strana compagnia di scienziati e visionari con l’obiettivo di far quattrini con le tecnologie più disruptive.

E c’è riuscita: i suoi fondi hanno battuto ogni record in materia di performance, accumulando un patrimonio di 25 miliardi di dollari. Merito anche del seguito raccolto su Redditt, altro punto di riferimento per i Robinhooders. Anche Miss Woods, come Musk, ha pagato un pesante tributo alla rotazione dei settori scatenata dall’ascesa dei rendimenti del mercato obbligazionario. Ma la frana, con perdite a doppia cifra e la fuga degli investitori più fragili, non ha scosso più di tanto le sue certezze: “un ribasso del genere – ha detto nel week end – è una colossale occasione d’acquisto”. E i fatti le hanno dato ragione: l’Etf, ieri, è rimbalzato del 10 per cento. Niente di eccezionale quando si parla di Tesla.

Martedì 9 marzo il titolo ha messo a segno un rialzo del 20% dopo scambi per 43 miliardi di dollari (di gran lunga il titolo più scambiati) aumentando la capitalizzazione di 100 miliardi di dollari, ma resta ancora sotto del 20% rispetto ai massimi toccati a fine gennaio ed ai target degli analisti: Pierre Ferragu di New Street Research ieri ha alzato l’obiettivo da 578 a 900 dollari. E’ con queste premesse che Elon Musk, forte del carisma accumulato grazie alla sue si candida ad essere il personaggio simbolo della stagione della ripresa senza risparmiare sorprese: l’ultima è l’annuncio via Twitter (48 milioni di follower) della nascita di Starbase, la città che Musk intende fondare in Texas, nel cuore del deserto, al confine con il Mexico, nei pressi di Boca Chica, già cantata da Bruce Springsteen.

Sarà una base spaziale plasmata sul modello di una moderna città privata ed hi tech, con regole autonome e leggi proprie, dove il denaro è immateriale e i Ceo d’azienda hanno funzioni da sindaco. Energeticamente autosufficiente, come la Gigafactory Tesla da lui costruita nei sobborghi di Reno, Nevada. Altro che New Deal. “Lei pensa che io sia pazzo?”, ha chiesto a bruciapelo Musk al giornalista che lo intervistava. Averne di matti così. 

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