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Terna: ok a bilancio e dividendo, cedola in crescita dal 2018

Bilancio chiuso con un utile in aumento dell’8,7% – Ferraris “La crescita proseguirà anche nei prossimi anni” – 200 milioni di investimenti in 5 anni nella Fibra, titolo +11,3% nel 2017 – Bastioli: “Dal 2010 abbiamo rimosso 1.000 km di linee obsolete”.

Terna: ok a bilancio e dividendo, cedola in crescita dal 2018

L’assemblea degli azionisti di Terna ha dato il via libera al bilancio 2017 chiuso con un utile netto di gruppo pari a 688,3 milioni di euro (+8,7%). Presente il 63,564% del capitale.

Ok anche al dividendo. La società erogherà complessivamente, 22 centesimi per azioni, di cui 7,4263 centesimi giò pagati lo scorso novembre a titolo di acconto. La cedola del saldo sarà staccata il prossimo 18 giugno, con pagamento due giorni dopo. Con la distribuzione della cedola totale Cdp Reti, che possiede il 29,85% del capitale di Terna, incasserl un assegno di 132 milioni.

I risultati 2017 “sono in linea con il trend di crescita degli ultimi anni, a conferma della solidità del business di Terna e della determinazione a conseguire gli obiettivi delineati nel nuovo Piano Strategico” ha commentato l’ad Luigi Ferraris nel corso dell’assemblea, sottolineando che i dati “confermano che il 2017 è stato un anno di ulteriore crescita per Terna”.

L’ad ha poi parlato del futuro affermando che la crescita proseguirà anche negli anni a venire: “nel nuovo Piano Strategico 2018-2022 abbiamo fissato obiettivi ambiziosi e definito la seguente mission: esercitare un ruolo guida per una transizione energetica sostenibile, facendo leva su innovazione, competenze e tecnologie distintive a beneficio di tutti gli stakeholder”. Ferraris ha ricordato come nel Piano sia stata definita “una nuova dividend policy che garantirà una crescita costante e prevedibile, nonché una piena visibilità nell’arco del prossimo quinquennio. In particolare, dal 2018 al 2020 si prevede un dividendo per azione con una crescita media annua del 6% rispetto al dividendo di competenza dell’esercizio 2017. Per gli anni 2021 e 2022 si prevede un payout del 75%, con un dividendo minimo comunque garantito pari al dividendo di competenza dell’esercizio 2020″.

Soddisfatta anche la presidente di Terna, Catia Bastioli che, aprendo l’assemblea degli azionisti, ha evidenziato come i risultati del 2017 “uniti alle competenze, e ai capitali di cui disponiamo, oltre ad alimentare il capitale reputazionale di Terna costituiscono un ottima base per costruire e vincere le sfide dei prossimi anni a servizio del nostro Paese”.

“In continuità con il passato – ha continuato Bastioli – anche quest’anno presentiamo i risultati di un Gruppo in crescita e sempre più consapevole di avere un ruolo cruciale per l’intero settore elettrico, che, a sua volta è fattore chiave per la decarbonizzazione dell’economia e la rigenerazione dei territori, con le loro specificità e risorse naturali. In questa ottica di cambio di modello di sviluppo in chiave di uso efficiente delle risorse, di massimizzazione delle risorse rinnovabili e di moltiplicazione dei punti di produzione e consumo il settore elettrico sta vivendo una fase di forte transizione in cui assumono particolare rilievo gli investimenti nelle reti intelligenti e nel monitoraggio e controllo del network dei prosumers”.

FIBRA: 200 MILIONI DI INVESTIMENTI IN 5 ANNI

L’ad Ferraris, rispondendo ad una domanda sugli investimenti in fibra ottica ha affermato: “Stiamo investendo in fibra ottica perché serve a noi, al nostro business e anche come opportunità commerciale. Mettiamo a disposizione l’infrastruttura, diciamo in housing, a operatori come Open Fiber o Telecom, chiunque vuole. Nei prossimi 5 anni abbiamo in piano di investire 200 milioni di euro e prevediamo di portare a casa un ebitda cumulato di 170 milioni di euro” ha aggiunto.

TERNA IN BORSA

“Mi fa piacere segnalare” che “dall’inizio dell’anno il titolo Terna ha registrato una performance positiva pari a +3,6%, migliore sia dell’indice settoriale europeo di riferimento (DJ Stoxx Utilities +2,9%), che dei principali peers (Snam -2,6%, National Grid -3,4%, Red Electrica -6,7%). Per di più ieri, 3 maggio, il titolo ha segnato il suo massimo da inizio 2018 a 5,016 euro per azione”.

In rifermento all’anno scorso, Ferraris ricordato che il titolo “ha registrato nel 2017 un apprezzamento dell’11,3%, meglio rispetto sia all’indice settoriale europeo di riferimento (DJ Stoxx Utilities +5,5%) che ai principali titoli comparabili. Considerando oltre alla performance di borsa anche l’impatto dei dividendi pagati nell’anno, il titolo ha garantito un ritorno totale per l’azionista del 15,9%, anche in questo caso sovraperformando sia l’indice settoriale europeo che i principali peers (Snam +9,5%, Red Electrica +9,4%, National Grid -4,2%)”.

RIMOSSI 100 KM DI LINEE OBSOLETE

Nel 2017 Terna ha rimosso circa 100 km di linee obsolete. Lo ha affermato la presidente Bastioli, specificando che “tenendo conto della considerazione degli impatti ambientali e sociali delle nostre attività di sviluppo della rete che si è sostanziata nella rimozione fisica di numerose porzioni di linee ormai obsolete: circa 100 nel 2017, in linea con gli anni precedenti, per un totale di oltre 1.000 chilometri di linee rimosse dal 2010, con evidenti effetti positivi in termini di riduzione dell’impatto visivo e dell’utilizzo di suolo”.

“A fronte di queste rimozioni – ha continuato – nel solo 2017 abbiamo restituito 115 terreni ai rispettivi proprietari”.

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