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Terna ha evitato il blackout del sistema elettrico

Lo scorso 8 gennaio è stato rilevato un calo di frequenza a livello europeo che ha diviso in due il continente – Terna ha attivato un meccanismo di interrrompibilità da 400 MW che ha consentito di mettere in sicurezza il sistema.

Terna ha evitato il blackout del sistema elettrico

Lo scorso 8 gennaio, intorno alle 14, è stato rilevato un calo di frequenza (circa 250 mHz) dovuto a una serie di ‘aperture’ di linee nell’area balcanica, che ha letteralmente diviso in due la rete elettrica europea. Per circa un’ora il guasto ha diviso in due l’Europa, da un lato la regione di Sud Est, dall’altro quella Centro Ovest. 

La notizia è stata diffusa da Terna che, per ovviare alla situazione e garantire la stabilità del sistema elettrico ha attivato un meccanismo di interrompibilità per 400 MW, “il quantitativo sufficiente per arrestare la variazione immediatamente dopo il distacco (in Francia, invece, sono stati circa 1200 MW gli interrompibili attivati dal gestore Rte). La rete elettrica europea è tornata alla normalità in circa un’ora”, sottolinea la società in una nota.

Scendendo nei dettagli, Terna “ha attivato il primo livello di protezione del sistema staccando dalla rete circa 400 MW di consumi di clienti industriali cosiddetti interrompibili. Un’azione coordinata con le altre iniziative dei gestori di rete europei che ha permesso di riequilibrare la frequenza elettrica continentale evitando possibili disalimentazioni e interruzioni di elettricità diffuse”, fa sapere l’azienda guidata da Stefano Donnarumma, evidenziando come il servizio dell’interrompibilità sia fondamentale per la gestione della rete elettrica e venga “prestato” da clienti che si rendono disponibili al distacco istantaneo dalla fornitura di energia dalla rete in caso di situazioni che potrebbero mettere a rischio la sicurezza del sistema.

La società ricorda infine che il Piano Industriale 2021-2025 stanzia 1,2 miliardi di euro per la sicurezza e per sostenere gli interventi necessari alla regolazione della tensione e alla stabilità dinamica del sistema elettrico, quali, ad esempio, l’installazione dei compensatori sincroni nei punti più critici della rete. Lo stesso piano stabilisce anche tutte le azioni necessarie per fronteggiare i rischi connessi al verificarsi di eventi climatici sempre più estremi, la cui frequenza si è intensificata negli ultimi anni a seguito dei cambiamenti climatici, attraverso investimenti mirati e soluzioni innovative, capaci pure di incidere positivamente sull’aumento della resilienza del sistema elettrico.

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