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Terna, Enel e la Juve tengono a galla la Borsa

Di fronte a un generale ribasso dei listini azionari che parte da Wall Street, le utilities (tranne A2A, che anzi è il peggior titolo) e la Juventus salvano il Ftse Mib che ancora una volta, con un colpo d’ala finale, risulta tra i migliori listini – Prese di beneficio su Amplifon, Moncler e Azimut dopo la cavalcata dei giorni scorsi.

Terna, Enel e la Juve tengono a galla la Borsa

Colpo d’ala finale per i listini europei, che mettono a segno un’altra seduta positiva grazie al recupero di Wall Street, al momento sulla parità. Piazza Affari sale dello 0,63% e si porta al top da un mese a 19.300 punti, trascinata da un’incontenibile Juventus, +4,59%, in scia alle indiscrezioni sul calciomercato. Secondo i giornali inglesi infatti sarebbero in fase molto avanzata le trattative per portare Aaron Ramsey nel club bianconero. 

Nel resto d’Europa manca il segno più Parigi, -0,16. Si fermano in rialzo Francoforte +0,26%; Madrid +0,38%, Londra +0,54%. Tonica Zurigo +1,56%.

Wall Street, dopo un’apertura debole, tenta di spostarsi in verde. Una ventata di ottimismo viene dalla Casa Bianca, con Donald Trump molto soddisfatto per come sono andate le trattative a Pechino sui dazi. Per il presidente Usa infatti la tre giorni di confronto è stata “grande successo”. 

Molto peggio vanno le faccende interne. “È più facile avere a che fare con la Cina – dice prima di volare in Texas – che con l’opposizione” democratica. Lo shutdown del governo federale tocca oggi il ventesimo giorno, mentre si attende anche un nuovo intervento di Jerome Powell, presidente della Fed. 

In leggero calo le materie prime. Il petrolio tipo Brent scende dello 0,28% a 61,27 dollari al barile. Anche l’oro aggiusta il prezzo leggermente al ribasso, a 1289,24 dollari l’oncia. 

Il cambio euro-dollaro scende dai massimi da tre mesi in zona 1,151, dopo essersi spinto nella notte italiana fino a 1,1581. Si ridimensiona anche la prevalenza sulla sterlina, scivolata dopo dopo che il premier britannico, Theresa May, aveva perso due volte in parlamento sul tema della Brexit, lasciando spazio all’ipotesi di nuove elezioni politiche.

In Piazza Affari, Juventus a parte, si apprezzano Diasorin, +1,61% e Cnh +1,84%. Bene le utility con Terna +2,25% ed Enel +1,67%. A2a però è il titolo peggiore del Ftse Mib, con un calo del 3,41%. Perde quota Amplifon, -2,42%. Vendite su Azimut -1,36% e Leonardo -1,07%. La moda è in ribasso con Moncler -1,59% e Tod’s -4,32%. Brilla invece Geox +3,81% che a metà dicembre ha toccato i minimi storici.

Nel settore auto, oggetto di prese di beneficio in tutta Europa, si apprezza Fiat, +0,78%, che ha raggiunto un accordo con il Dipartimento di Giustizia Usa e lo stato della California per chiudere la causa civile sull’utilizzo di software illegali per consentire il superamento dei limiti delle emissioni sui diesel, accettando un pagamento di 305 milioni di dollari. Fca, secondo Reuters, dovrebbe inoltre pagare fino a 280 milioni per risolvere i contenziosi con i proprietari delle vetture diesel. Si tratta di una cifra complessiva già accantonata dalla casa automobilistica e ben lontana dalla multa massima che poteva subire di oltre 4 miliardi di dollari.

Poco mosso l’obbligazionario, in attesa delle aste del Tesoro di domani, quando metterà a disposizione fino a 6,5 miliardi di euro in Btp a 3, 7 e 30 anni. Il rendimento del decennale permane al 2,9% mentre lo spread con il Bund è 263.50 punti (+0,69%).

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