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Telefoni, Iliad avanza sul lancio in Italia ma frena in Francia

Il gruppo francese che opera nella telefonia fissa e mobile con il marchio Free, ha investito 314 milioni nel nostro Paese lo scorso anno e si prepara a diventare il quarto operatore “prima dell’estate”. Prezzi stracciati e la politica commerciale aggressiva sono gli ingredienti del suo successo ma i conti 2017 inferiori alle attese penalizzano il titolo in Borsa

Telefoni, Iliad avanza sul lancio in Italia ma frena in Francia

I telefoni e telefonini Free arriveranno in Italia prima dell’estate. Il gruppo Iliad, infatti, si avvicina sempre più al lancio del servizio. “Siamo in una fase di ‘drive test’ con auto equipaggiate in diverse configurazioni di chiamata che attraversano l’Italia per verificare il buon funzionamento della rete”, ha detto il capoazienda Maxime Lombardini a Parigi dove sono stati presentati i conti 2017 del gruppo, aggiungendo: “Siamo vicini al lancio che arriverà prima dell’estate”.

Il comunicato del gruppo che fa capo a Xavier Niel precisa inoltre che nel quadro dello sviluppo del suo progetto italiano Iliad ha investito 314 milioni di euro. Per 50 milioni si tratta dell’acquisto delle frequenze presso Wind/Tre e per 220 milioni del rinnovo delle frequenze 1.800 MHz fino al 2029 versati allo Stato italiano. Nel corso dell’anno – precisa la nota – il gruppo ha realizzato l’architettura tecnica necessaria al lancio dell’offerta mobile. La filiale italiana è stata strutturata con l’assunzione di 80 persone e con una équipe di management “completa e italiana”.Il gruppo Iliad punta a raggiungere il pareggio in termini di Ebitda in Italia con una quota di mercato inferiore al 10%.

Se questi sono gli obiettivi per l’Italia, i conti del gruppo in Francia hanno registrato lo scorso anno  Iun utile netto stabile a 405 milioni di euro (+0,5%) e un fatturato in crescita del 5,6% a 4,98 miliardi. Come spiega una nota, l’utile netto risente del contributo straordinario d’imposta sulle società introdotto dal governo francese a fine anno, per un importo di 76 milioni. L’utile netto ricorrente è indicato a 480 milioni, in crescita del 19,3% sul 2016 e “del 75% in tre anni”. L’Ebitda è in progresso del 6% a 1,77 miliardi e il margine d’Ebitda è in leggero rialzo al 35,6%. Il risultato operativo corrente ammonta a 862 milioni (+16%).

In occasione dell’assemblea del 16 maggio, il gruppo proporrà il versamento di un dividendo di 0,68 euro per azione.

In Francia il gruppo ha oltre 20 milioni di abbonati, attraverso l’operatore Free che pratica politiche commerciali particolarmente aggressive e punta su prezzi stracciati. Di questi, 13,7 milioni rigurdano la telefonia mobile e 6,5 milioni il servizio fisso a banda larga e ultra larga. A fine dicembre Free aveva il 24% del mercato della banda larga e ultra larga e il 19% del mercato della telefonia mobile. Nel mobile, sottolinea il comunicato, il gruppo ha registrato nel 2017 quasi un milione di nuovi abbonati (al netto delle rescissioni), che lo pone al primo posto tra gli operatori per il sesto anno consecutivo in questo ambito.

Il gruppo Iliad conta di portare la sua quota di mercato in Francia al 25% nella banda larga e ultra larga a lungo termine e nel mobile punta all’apertura di 2.000 nuovi siti nel 2018, con un aumento della copertura 4G vicina al 90% e una copertura 3G del 95% e una quota di mercato del 25% a lungo termine. A livello finanziario è previsto un margine Ebitda in aumento nel 2018, con l’obiettivo di arrivare a un margine superiore al 40% nel 2020 in Francia e con un livello di investimenti sul mercato domestico nel 2018 tra 1,4 e 1,5 miliardi di euro.

Tuttavia, i ricavi leggermente inferiori alle attese degli analisti che puntavano in media su un target superiore a 5 miliardi e la, seppur lieve, flessione dell’Arpu (33,9 euro contro 34,7 euro di fine 2016) hanno appesantito il titolo in Borsa a Parigi dove quota 184,2 euro, in calo del 6,5% alle 10:59 di martedì mattina.

(aggiornato alle 12:55)

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