Condividi

Tassi, Fed e criptovalute tengono in ansia Wall Street. Occhi puntati su Finlandia e gas russo

Il 16% di chi possiede azioni in America ha investito nelle criptovalute, che sono una mina vangante per i mercati – Powell rassicura: aumenti dei tassi non violenti

Tassi, Fed e criptovalute tengono in ansia Wall Street. Occhi puntati su Finlandia e gas russo

Una calma quasi irreale regna sui mercati, che si avviano ad archiviare una settimana turbolenta, la sesta di fila al ribasso, come non accadeva da dieci anni. Merito delle parole di Jerome Powell, ieri confermato alla guida della Fed per i prossimi quattro anni. I tassi, ha detto, saliranno di mezzo punto a giugno e a luglio, ma sono esclusi aumenti più robusti. Forse, però, più che l’intervento di Powell ha contato il rimbalzo delle criptovalute, dopo il tracollo della vigilia.

Rimbalza il Bitcoin sopra i 30 mila dollari, recupera Coinbase (+9%). A spiegare il peso delle criptovalute sul mercato Usa ci pensa un report del New York Times: il 16% di chi possiede azioni ha investito qualcosa nelle valute alternative. Anche questo spinge gli operatori a rifugiarsi nel porto più sicuro: il dollaro, lo scudo più solido contro le minacce russe sul gas. “A quando la parità con l’euro?”, è la domanda più diffusa nelle sale operative.

Il future del Nasdaq è in rialzo stamane dell’1%, all’indomani di una seduta molto movimentata, chiusasi però con variazioni modeste. S&P500 -0,1%.

Ieri è stata un’altra seduta disastrosa per l’euro, sceso dell’1,3% e sempre più vicino al rapporto uno a uno con il dollaro. Stamattina il cross è a 1,040 (+0,2%).

Le borse dell’Asia Pacifico salgono nell’ultimo giorno di una settimana negativa per la maggior parte dei listini dell’area, con l’eccezione di quelli cinesi (+1,8%).

Il Nikkei di Tokyo guadagna il 2,5% nel finale di seduta, -2% la settimana. Il conglomerato Softbank, ieri in calo del 6,5%, rimbalza dai minimi degli ultimi due mesi, +12%.

Hang Seng di Hong Kong +2%, -4% la settimana. L’indice dei tech cinesi, l’Hang Seng Tech, segna un rialzo dei quasi il 4%, che riduce la perdita settimanale a poco meno dell’1%. Kospi di Seul +1,7%, -2% la settimana.

Terza seduta consecutiva di rialzo per il petrolio WTI, stamattina a 108 dollari il barile, +1,7%. La settimana, a questi prezzi, dovrebbe chiudersi con un calo dell’1,5%.

Gas naturale europeo +12% dopo lo stop parziale al flusso tramite l’Ucraina. La mossa è poco più che simbolica, in quanto la riduzione, -10 milioni di metri cubi, è circa il 3% dell’export russo di gas alla Germania

I prezzi dell’energia rimarranno elevati per il resto del 2022 e, anche se in misura minore, fino al 2024-2025. È quanto stima la Commissione Europea, sulla base di previsioni di mercato, nella bozza del piano energetico RePowerEu che sarà presentato mercoledì 18 maggio.

Alcuni politici finlandesi sono stati informati che la Russia potrebbe interrompere domani le forniture di gas alla Finlandia. Lo scrive il quotidiano locale Iltalehti, citando fonti anonime. Il presidente finlandese Sauli Niinisto e il primo ministro Sanna Marin hanno detto che la Finlandia chiederà di entrare a far parte della Nato “senza indugio”.

La minaccia russa sul gas frena l’Europa. Ma la Finlandia non si ferma

“I mercati europei – nota Jeffrey Halley di Oanda – hanno iniziato la discesa insieme all’euro quando la Russia ha annunciato sanzioni contro alcuni importatori di gas europei. La Finlandia si aspettava lo stesso trattamento non appena ha annunciato formalmente la sua adesione alla Nato”. Di qui una previsione: “Con l’avvio di questo processo, le azioni europee faranno fatica a mantenere i rialzi”.

A ridurre l’impatto sui prezzi ha contribuito la discesa della moneta unica nei confronti del dollaro, avviato, secondo il parere di molti analisti, alla parità con l’euro. A fronte della valuta Usa, ai massimi da vent’anni contro le principali controparti, appare ancora più debole la sterlina, dopo la delusione sulla crescita economica di marzo. Boris Johnson, in evidente difficoltà, torna a minacciare la Brexit no deal, cioè la rottura degli accordi con la Ue.

Scende lo spread, Btp al 2,75%. Asta record per il 7 anni

Intanto, le obbligazioni corrono dopo le indicazioni di Christine Lagarde sul rialzo dei tassi a partire da luglio. Risalgono sia le quotazioni dei Btp che quelle dei Bund.

Lo spread scivola a quota 183, il rendimento del decennale a 2,75%, anche grazie alla risposta positiva del mercato nelle aste a medio-lungo termine. Il nuovo 7 anni ha visto domande per 5,71 miliardi contro i 3,75 offerti e un rapporto di copertura record. Il rendimento medio del triennale è salito all’1,53% da 1,32%. Il tasso del trentennale è pari a 3,06%.

Piazza Affari limita i danni: -0,67%

I mercati europei chiudono in perdita, ma limitano i danni nelle ultime battute. Piazza Affari, che era arrivata a perdere il 2%, arretra dello 0,67%, a 23.566 punti base, grazie al cambio di passo delle banche.

È più pesante il bilancio di Madrid (-1,32%), Parigi (-1,01%) e Amsterdam (-1,11%).

La maglia nera va a Londra (-1,63%), con il Pil inglese che, a sorpresa, è sceso dello 0,1% a marzo, deludendo le attese. A pesare è stato il calo delle vendite auto, a seguito di problemi nella catena di approvvigionamento.

Siemens lascia Mosca dopo 167 anni. Allianz seguirà

In linea con Milano è Francoforte (-0,69%). In evidenza Commerzbank, che recupera e chiude a +0,26% nel giorno in cui ha confermato l’obiettivo di utile netto per l’intero anno di oltre un miliardo di euro.

Siemens cede invece il 2,48% a seguito della decisione di lasciare il mercato russo, che peserà sul secondo trimestre per 600 milioni di euro. Il colosso tedesco lavorava in Russia dal 1855. Anche Allianz, dichiara il Cfo del colosso assicurativo, si appresta a lasciare la Russia.

A Londra sale BT group (+1,90%) dopo l’accordo con Discovery per la diffusione della Premier League.

Stm accende Milano. Pose e Brembo le altre stelle

Predica ottimismo Jean Marc Chéry, numero uno di Stm, +4% nel Capital Day dedicato alle prospettive del gruppo italofrancese. La società, dice, pensa di potere raggiungere gli obiettivi che ha fissato per il 2022 e centrare le ambizioni a lungo termine. “Ci sono venti contrari, lo sappiamo. Alcuni di questi, come la situazione in Ucraina, speriamo cessino presto, soprattutto per il dramma umano. E lo stesso vale per le restrizioni sanitarie in Cina. Ma crediamo non siano fattori permanenti”. Entro l’estate comincerà nel nuovo stabilimento di Agrate la produzione di wafer di diametro 300, raddoppiando così l’offerta del gruppo.

Le note positive di Piazza Affari (poche) riguardano Poste Italiane dopo i dati trimestrali. In grande spolvero Brembo (+6%) promossa da Exane Paribas.

Continua la marcia di Unicredit, battuta d’arresto per Mediobanca

Corrono anche i titoli di Unicredit (+2,9%) confermando così il favore del mercato per l’operazione di buyback. Bene Bper (+2,4%), ma secca bocciatura per Mediobanca (-1,18%): l’ipotesi di pace tra i contendenti in casa Generali non ha per ora alcun fondamento.

Nexi dopo i conti scivola ben al di sotto del prezzo di collocamento: -3,09% a 9,086 euro.

In calo utilities e Lusso. Precipita il settore pharma

Giornata difficile anche per le utilities, al centro della battaglia sule forniture di gas: Snam cede il 2%, fa assai peggio Hera (-7,8%): secondo Equita debito e utili sono assai inferiori alle attese. Male anche A2a (-3,8%).

Sotto tiro anche Tenaris (-2,64%) e Saipem (-3,6%).

La giornata no coinvolge anche il lusso. Precipita Tod’s (-6%) nonostante i ricavi in crescita: Banca Akros sottolinea che “il trimestre è stato buono, anche migliore delle attese, tuttavia non vediamo alcun acceleratore sul titolo nel breve termine. Un possibile cambio di scenario potrebbe avvenire non appena i negozi in Cina riapriranno”.

Continuano le vendite sul settore salute: perdono colpi con cali superiori al 5% Diasorin, Recordati ed Amplifon.

Forti perdite anche per Illimity (-6,7%).

L’AS Roma si prepara al delisting

La Roma guadagna il 15% e si adegua al prezzo dell’Opa residuale di 0,43 euro lanciata da Dan Friedkin sul 13,2% delle azioni della società, di cui già detiene l’86,8% del capitale sociale, finalizzata al delisting.

Commenta