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Svizzera, cambi e fisco: ecco i vantaggi per gli italiani

Con il crollo dell’euro sul franco i transfrontalieri hanno già guadagnato potere d’acquisto – Più conveniente la benzina italiana – Assolombarda: “Vantaggio enorme per l’export” – L’accordo sul fisco incentiva l’adesione alla voluntary disclosure e costerà di meno riportare i soldi in Italia – Cade il segreto bancario

Svizzera, cambi e fisco: ecco i vantaggi per gli italiani

Le decisioni della Svizzera sui cambi e l’accordo sul fisco siglato ieri con l’Italia portano alcuni vantaggi agli italiani. Se per gli svizzeri diventa più conveniente comprare benzina e fare shopping nel nostro Paese, per i lavoratori transfrontalieri, pagati in franchi, sale il potere d’acquisto. Inoltre, dal mese prossimo il segreto bancario nei 26 Cantoni sarà solo un ricordo e ciò favorirà l’adesione alla voluntary disclosure, che consentirà di rimpatriare a un minor costo i capitali esportati illegalmente oltralpe. La firma ufficiale fra i ministri delle Finanze dei due Paesi arriverà solo a metà febbraio, ma – come ha confermato ieri Vieri Ceriani, consigliere del Tesoro – l’intesa è ormai siglata a livello tecnico. 

STIPENDI RIVALUTATI PER I FRONTALIERI

La Banca nazionale svizzera ha deciso ieri di cancellare la soglia minima imposta per legge al cambio euro-franco (1,20). La mossa ha immediatamente provocato uno shock sui mercati valutari, portando la valuta elvetica al nuovo minimo storico su quella comunitaria, a 0,8422 (-30%). Nelle ore successive l’euro ha recuperato in parte e oggi a metà mattina il cambio viaggia alla pari, quotando 1,012. L’apprezzamento del franco è evidentemente un vantaggio in termini di potere d’acquisto per i lavoratori transfrontalieri, che percepiscono uno stipendio in Svizzera, ma lo spendono in Italia, Francia o Germania dopo averlo cambiato in euro.

ACQUISTI E NEGOZI

I Comuni di confine fanno festa. Si aspettano infatti un ritorno dei clienti svizzeri visto che, solo per l’effetto del cambio, i prodotti italiani diventano di colpo più convenienti del 15-20%. Per il Casinò di Campione, invece, la decisione svizzera è “un disastro”. La previsione è di un aumento dei costi del 20%.

ASSOLOMBARDA: “VANTAGGIO ENORME PER LE ESPORTAZIONI”

“Il rafforzamento del franco svizzero ci dà un vantaggio enorme – ha commentato il presidente di Assolombarda, Gianfelice Rocca –. Ovviamente dipende da chi sono i nostri concorrenti: se sono i tedeschi, allora la valuta non è così importante. Però, siccome l’economia Usa è oggi la locomotiva, un euro come questo è una grossa spinta” alle esportazioni.

LO SCAMBIO D’INFORMAZIONI

La novità fondamentale introdotta dall’accordo con Roma è nello scambio d’informazioni: l’Agenzia delle Entrate italiana potrà chiedere notizie sulle imposte di qualsiasi natura, relative a singoli contribuenti o a gruppi di persone o società. Banche e intermediari finanziari o fiduciari svizzeri saranno obbligati a fornire tutti i dati, ma le richieste del Fisco italiano dovranno riguardare soltanto gli atti successivi alla firma politica dell’accordo (fra circa un mese). Nella lotta all’evasione, il nuovo scambio d’informazioni sarà un’arma più efficace rispetto sia alla prassi attuale (che prevede la collaborazione svizzera soltanto quando entrano in gioco le procure) sia allo scambio d’informazioni automatico e multilaterale a livello Ocse, cui Berna ha aderito, che scatterà dal 2017 (ma sarà limitato ai redditi di natura finanziaria).

LA VOLUNTARY DISCLOSURE

Oltre a favorire direttamente la lotta all’evasione, l’accordo fiscale italo-svizzero incentiva anche l’adesione alla voluntary disclosure da parte degli italiani che hanno esportato illegalmente capitali in Svizzera. La nuova legge del nostro Paese (186/2014) stabilisce infatti che il 2 marzo scada il termine per firmare intese fiscali che consentano ai Paesi inseriti oggi nella “black list” di passare nella “white list” e di beneficiare così di un trattamento più favorevole in materia di emersione dei capitali. E’ proprio questo il caso della Svizzera, dal momento che l’accordo in via di ratifica prevede, fra i vari capitoli, anche una road map per l’uscita del Paese elvetico dalla lista nera del Fisco italiano. E non si tratta di un dettaglio, perché la voluntary disclosure prevede sanzioni amministrative doppie (il 3% invece dell’1,5%) per chi regolarizza capitali da Paesi black list.

In generale, la nuova disciplina per l’emersione dei capitali stabilisce che l’evasore dovrà pagare tutte le tasse non versate, ma avrà sconti su sanzioni e interessi, non incorrerà nelle pene previste per i reati fiscali compiuti e soprattutto non verrà perseguito per il nuovo reato di autoriciclaggio, che è stato introdotto nel provvedimento proprio con l’obiettivo di dare una spinta all’adesione. Il pagamento da parte dell’autore delle violazioni dovrà avvenire in un’unica soluzione o in tre rate mensili e la procedura potrà essere attivata entro il 30 settembre 2015 su violazioni commesse fino al 30 settembre scorso. Chi vorrà, al termine delle varie operazioni, potrà mantenere i fondi in Svizzera, ma dovrà continuare a pagare le tasse in Italia.   

Secondo Roma, nelle banche svizzere i depositi intestati a cittadini italiani sono circa 10mila, per un ammontare complessivo di 130-150 miliardi, quasi il 70% della cifra parcheggiata nei paradisi fiscali. Le stime di Berna, invece, parlano di circa 100 miliardi. 

IL DESTINO DEI FRONTALIERI

L’accordo presentato ieri da Ceriani prevede anche che nei prossimi mesi si arrivi a definire una nuova tassazione per i circa 64mila lavoratori transfrontalieri. L’idea è di rivedere la spartizione fiscale fra i due Paesi, con il datore svizzero che continuerà a trattenere le tasse sul 60% del reddito dei lavoratori, mentre la parte restante sarà tassata direttamente da Roma. I Comuni di residenza dei frontalieri riceveranno le stesse somme di oggi, ma dall’amministrazione italiana invece che da quella svizzera. I contribuenti interessati dall’accordo saranno obbligati a presentare due dichiarazione dei redditi, una per ciascun Paese, ma quella italiana sarà interamente precompilata. 

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