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Stop ai diamanti russi: la Ue colpisce il colosso minerario Alrosa e stringe il cerchio sulle esportazioni di Putin

Bruxelles mira a serrare le maglie che hanno consentito a Putin di mitigare le perdite nelle esportazioni di petrolio – Ecco cosa sta succedendo e come potrebbe incidere sull’industria globale dei diamanti

Stop ai diamanti russi: la Ue colpisce il colosso minerario Alrosa e stringe il cerchio sulle esportazioni di Putin

L’Europa dice stop ai diamanti russi e allarga la lista nera. Nel contesto delle tensioni legate alla guerra in Ucraina, l’Unione europea ha compiuto un significativo passo avanti imponendo sanzioni contro PJSC Alrosa, la principale azienda russa di estrazione dei diamanti. Questa decisione, inclusa nel dodicesimo pacchetto di sanzioni approvato a dicembre 2023, ha colpito anche il ceo Pavel Alekseevich Marinychev, evidenziando il crescente sforzo internazionale nel privare la Russia di risorse economiche.

Il provvedimento, atteso da tempo, mira a serrare le maglie che hanno consentito a Putin di mitigare le perdite nelle esportazioni di petrolio. Anche perché quello dei diamanti è un settore economico di notevole importanza per la Russia, ma non solo.

Gli effetti delle sanzioni Ue sui diamanti russi

La Russia è il primo produttore di diamanti grezzi al mondo e il 90% del suo mercato è trainato da una sola azienda, la Alrosa, di proprietà statale russa. Nel 2021 il paese aveva guadagnato circa 3,8 miliardi di euro dalle esportazioni di diamanti all’estero, invece nel 2022, l’anno in cui è cominciata l’invasione russa dell’Ucraina, i guadagni erano leggermente calati ma l’industria restava una delle principali fonti di reddito della Russia.

Imporre sanzioni sul commercio dei diamanti ha presentato notevoli sfide, principalmente a causa della complessa struttura del settore. I diamanti attraversano diverse fasi prima di giungere al consumatore finale: ad esempio, quelli grezzi russi vengono spesso tagliati e lucidati in India, per poi essere commercializzati ad Anversa, in Belgio, da dove partono per i mercati globali, come gli Stati Uniti e Hong Kong.

Questa intricata catena di distribuzione implica che i rivenditori potrebbero avere difficoltà nel determinare l’origine precisa di un particolare diamante, rendendo complesso separare i prodotti russi dagli altri. Per affrontare questa sfida, l’Ue e il G7 hanno collaborato nello sviluppo di un sistema internazionale di tracciabilità dei diamanti lungo l’intera catena di approvvigionamento, dalle miniere ai negozi.

Sanzioni Ue sui diamanti russi: cosa vuol dire?

A partire dal 1º gennaio 2024 i 27 Paesi membri dell’Unione europea non possono più importare né diamanti grezzi o lavorati né gioielli con diamanti che provengono direttamente dalla Russia, a meno che non servano per scopi industriali.

Ulteriori restrizioni sono previste a partire dal 1º marzo, estendendo il divieto di importazione anche a gioielli e diamanti russi lavorati all’estero. Questa escalation delle sanzioni riflette l’impegno internazionale a ostacolare il commercio di diamanti russi, dimostrando come il settore possa diventare uno dei punti critici nelle relazioni economiche globali.

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