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Stati generali, Bonomi alza la voce: “Gravi ritardi su Cig e liquidità”

Il nuovo Presidente di Confindustria non le manda a dire al premier Conte e intervenendo agli Stati generali di Villa Pamphili ricorda tutte le inadempienze del Governo – La replica del premier: “Nessun pregiudizio contro le imprese, ma la ripresa sarà molto lunga”.

Stati generali, Bonomi alza la voce: “Gravi ritardi su Cig e liquidità”

Era atteso un intervento duro, e così è stato. La giornata numero 5 degli Stati generali, la kermesse voluta dal premier Giuseppe Conte per incontrare tutti gli stakeholder e tracciare le linee guida della ripartenza economica dopo l’emergenza sanitaria, era quella con in vetrina lo speech del neo presidente di Confindustria, il “falco” Carlo Bonomi, industriale cremasco ed ex numero uno di Assolombarda. “Le misure economiche italiane si sono rivelate più problematiche di quelle europee”, ha detto Bonomi, attaccando duramente le scelte e soprattutto i ritardi del Governo nei confronti di imprese e lavoratori. “La cassa integrazione è stata anticipata in vasta misura dalle imprese e così sarà per ulteriori 4 settimane. Gravi ritardi anche per le procedure annunciate a sostegno della liquidità”, ha poi twittato il capo degli industriali subito dopo il faccia a faccia con Conte.

“L’impegno contro una nuova dolorosa recessione – ha proseguito Bonomi a Villa Pamphili – può avere successo solo se non nascondiamo colpe ed errori commessi da tutti negli ultimi 25 anni. Ora si onorino i contratti e i debiti dello Stato verso le imprese“. Tra le proposte concrete, dai tweet di Bonomi ne è emersa una in particolare, che si riferisce all’addizionale provinciale sull’energia elettrica, abrogata nel 2012, e rispetto alla quale una recente sentenza della Corte di Cassazione ha sancito che le aziende che l’hanno versata hanno diritto alla restituzione delle somme. In ballo c’è quindi quanto versato prima della decorrenza della prescrizione decennale, vale a dire gli importi pagati nel 2010 e nel 2011. “Chiedo immediato rispetto – ha arringato Bonomi – per la sentenza della magistratura che impone restituzione di 3,4 miliardi di euro di accise energia, impropriamente pagate da imprese e trattenute dallo Stato nonostante la sentenza della Corte di Cassazione che ne impone la restituzione”.

Il premier ha poi replicato, cercando di stemperare i toni: “Qualcuno crede che questo governo abbia un pregiudizio nei confronti della libera iniziativa economica. Voglio precisarlo molto chiaramente: le misure che abbiamo elaborato e inserito nei nostri provvedimenti sono dedicate al sostegno delle imprese. Da parte di questo governo c’è una costante attenzione per il sostegno alle imprese”, ha detto Conte. Per noi – ha aggiunto – l’impresa è un pilastro della nostra società. Nessun pregiudizio da parte del governo, possiamo avere diversità di opinioni e valutazioni, ci sta, ma qui non c’è nessun pregiudizio ideologico. Preservare l’impresa e metterla in condizione di poter affrontare vigorosamente e in modo resiliente uno shock come questo è una priorità del nostro paese, altrimenti non andiamo da nessuna parte”.

Conte però ha anche ammonito il mondo industriale sui tempi della ripresa, che non saranno brevi: “Il quadro macroeconomico si presenta molto complesso: abbiamo capito tutti che questa emergenza avrebbe portato con sé alti costi, oltre che umani, economici e sociali. Peraltro da un confronto che manteniamo sempre aggiornato con le maggiori autorità economiche nazionali, europee, internazionali, abbiamo convenuto sul fatto che l’incertezza che si è scatenata non verrà sciolta certo nel giro di qualche mese“.

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