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Spread su, Borsa giù: Ferragamo vola e Prysmian crolla

L’incertezza sui dazi frena i mercati ma a Piazza Affari è soprattutto giorno di realizzi dopo la recente cavalcata – I conti fanno però volare Ferragamo e deragliare Prysmian – Spread oltre quota 160.

Spread su, Borsa giù: Ferragamo vola e Prysmian crolla

Seduta debole per i listini europei, che arginano le perdite nel finale, ma senza trovare grandi spunti positivi a Wall Street, che pure si sta muovendo in lieve rialzo. 

Milano perde lo 0,86% e si ferma a 23.578 punti, in una giornata di lettera per le banche a livello continentale. Le prese di profitto nel settore pesano su Piazza Affari, dove solo Bper +0,67% è in controtendenza. Il titolo peggiore è Prysmian, -7,16%, in seguito alla trimestrale di ieri e alle previsioni 2019. Brilla Ferragamo, +4,03%, che chiude con un guadagno del 3,37%, in scia ai conti migliori delle attese e nonostante la situazione di Hong Kong pesi sul lusso e zavorri tutti i mercati. Tornano le vendite anche sul secondario italiano, con il rendimento del decennale che sale a 1,23% e lo spread con il Bund a 163 punti base.

Il rosso, con diverse sfumature, è quindi il colore dominante. La piazza peggiore è Madrid -1,17%, alle prese con il tentativo di nuovo governo di sinistra dopo tre anni di caos e quattro elezioni generali. Perdite più contenute a Francoforte -0,4%; Parigi -0,21%; Londra -0,17%. Wall Street dopo un avvio in calo, si sta muovendo sopra la parità. Ieri l’entusiasmo degli investitori è stato smorzato da Donald Trump che, nell’atteso discorso all’Economic club di New York, non ha fornito dettagli sullo stato delle trattative commerciali Usa-Cina e non ha rinviato i dazi sull’importazione di auto dall’Europa.

Oggi si sta in ascolto di Jerome Powell, in audizione alla commissione economica congiunta del Congresso Usa. La Federal Reserve – sostiene il presidente – si aspetta di mantenere i tassi di interesse al livello attuale (tra l’1,50% e l’1,75%) per il prossimo futuro, anche se potrebbe agire in caso di un cambiamento ‘sostanziale’ dell’outlook per l’economia. Al momento si prevede un’espansione sostenuta.

Alphabet (+0,2%) è lievemente positiva a fronte dell’indiscrezione del WSJ secondo cui Google sarebbe pronta a farsi anche banca, offrendo conti correnti ai clienti a partire dal prossimo anno. Nike (+1,1%) è in denaro, dopo aver deciso di non vendere più i suoi prodotti su Amazon.com (-0,88%).

L’euro-dollaro è piatto, con il cambio a 1,1003. L’oro è in ripresa a 1465,45 dollari l’oncia. In progresso anche il petrolio, con il Brent che si apprezza dello 0,63% a 62,45 dollari al barile. Tra i maggiori rialzi del giorno di Piazza Affari troviamo Diasorin +2,9%; Amplifon +1,91%; Buzzi +1,37%. Hera, +0,05%, nonostante i ricavi volino alto nei primi nove mesi.

Male Pirelli -3,04%; Saipem -2,37%; Unicredit -2,18%. Chiude la peggior decina delle big cap Fiat Chrysler, -1,14%, delusa dal silenzio di Trump sui dazi sul settore auto europeo. Giornata con il segno meno per la galassia Berlusconi, nel giorno dei bilanci dei primi nove mesi: Mediaset -1,7%; Mondadori -0,49%. In scia ai risultati va in orbita invece Safilo +11,44%.

Per quanto riguarda le aste dei titoli di Stato le cose sono andate bene, ma i rendimenti risultano in rialzo. Il Tesoro ha assegnato Btp triennali (scadenza 15/1/2023) per 2,5 miliardi, con un rendimento lordo in aumento a 0,22% da 0,05%. Le richieste erano pari a 3,828 miliardi. Sono inoltre stati collocati Btp a 7 anni (scadenza 15/1/2027) per 3,25 miliardi (4,168 miliardi le richieste) con un rendimento in rialzo a 0,91% da 0,60 per cento. Il Tesoro ha assegnato, infine, Btp trentennali con scadenza 1/9/2049 per 898,9 milioni (1,559 miliardi le richieste) con rendimento a 2,29% e Btp trentennali con scadenza 1/3/2047 per 601,1 milioni (1,166 miliardi ) con rendimento a 2,14%.

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