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Spread Btp-Bund in calo: quota 450 pb. Ma Piazza Affari resta incerta

Il buon andamento dell’asta francese influenza anche i titoli di Stato italiani – Intanto, pero’, la Borsa di Milano resta incerta, al pari anche degli altri listini europei – In ripresa gli osservati speciali: Fonsai, Mps e Finmeccanica – Debole Fiat, mentre continua il rally di Saras: il mercato dà per convicenti i rumors su un prossimo delisting

Spread Btp-Bund in calo: quota 450 pb. Ma Piazza Affari resta incerta

SI STRINGE LO SPREAD CON IL BUND: QUOTA 450
A MILANO BRILLANO FONSAI, MPS E FINMECCANICA

Le Borse europee sono contrastate. Milano registra una sostanziale parità +0, 13% (Ftse/Mib a quota 15287), meglio del Dax tedesco -0,49% e del Cac francese -0,52%. La nota positiva arriva dal fronte dei titoli di Stato: lo spread Btp/Bund torna sotto i 450 punti per la prima volta dal 14 novembre scorso: il differenziale tra la carta italiana e tedesca si e’ ridotto brevemente fino a 447 punti, per poi riportarsi di nuovo in area 450. Il rendimento dei titoli italiani a 10 anni e’ sceso al 6,78. Il miglioramento è legato al felice esito dell’asta francese, sull’onda dell’intervento delle banche centrali che ha disinnescato la mina del collasso della liquidità. La Francia ha collocato 1,57 miliardi di titoli di Stato a 10 anni, riuscendo a strappare un tasso leggermente più basso sceso al 3,18% dal 3,22% del collocamento del 3 novembre. Anche la Spagna ha centrato l’obiettivo di assegnare tutti i 3,75 miliardi offerti anche se a rendimenti piu’ alti: per i cinque anni, il rendimento medio e’ salito al 5,544% dal 4,848% dell’asta del 3 novembre scorso. Cresce l’attesa per i dati sull’andamento dell’attivita’ manifatturiera americana a novembre, segnalata dall’indice Ism (l’attesa e’ di un rialzo a 51,8 punti, dopo la quota di 50,8 vista ad ottobre).

Nelle prime battute di contrattazione a Piazza Affari è scattato uno stop al rialzo per Mps, dopo che il titolo e’ arrivato a salire piu’ del 5% (ora guadagna il 2,97%). Ieri e’ stato raggiunto un accordo tra la Fondazione Mps, Mediobanca e il Credit Suisse per la sospensione delle condizioni di un prestito dell’ente con il contestuale impegno alla vendita di alcuni asset non strategici. Tra le altre banche Intesa sale del 2,28%, Unicredit +0,91. In ribasso Ubi- 1,13%.

C’e’ una certa euforia sul mercato anche per Fonsai, fermata dalle contrattazioni per l’eccessiva volatilita’. Le azioni della compagnia sono stati sotto i riflettori gia’ dall’avvio delle contrattazioni, sull’onda delle anticipazioni sul piano di cessioni del gruppo: i titoli ora segnano un rialzo dell’8,90%.

Bpm guadagna l’1,20%, con il Banco Popolare in crescita dello 0,34%, Intesa Sanpaolo in progresso dell’2,28%. Piu’ cauta Unicredit (+0,91%). Mediobanca cede lo 0,88%. Riflettori accesi su Finmeccanica +2, 99% nel giorno dell’uscita di scena di Pier Francesco Guarguaglini.

Appare invece decisamente debole Fiat, in calo dell’1,78%. Il comparto automobilistico europeo e’ stato tagliato a ‘neutral’ da Oppenheimer, mentre in particolare i titoli del gruppo di Torino vengono penalizzati da una riduzione di Morgan Stanley (da overweight underweight). Continua il rally di Saras +5% dopo il balzo della vigilia (+22%). A questo punto il mercato dà per per assai convincenti i rumors su un prossimo delisting della raffineria di casa Moratti, collocata a prezzi assai superiori nel momento del boom. Rimangono indietro Telecom (-1,42%) e Saipem (-1,15%) .

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