Lo Spid, il Sistema Pubblico di Identità Digitale utilizzato da oltre 39 milioni di italiani per accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione – come Inps, Agenzia delle Entrate, anagrafe, sanità digitale e bonus statali – non saràpiù sempre gratuito. Alcuni gestori, infatti, hanno deciso di introdurre un canone annuale, segnando una svolta importante in quello che finora era stato uno strumento gratuito per tutti i cittadini.
I primi provider a muoversi in questa direzione sono stati Aruba e InfoCert, che hanno avviato la transizione verso un modello a pagamento per il rinnovo delle identità digitali. La novità ha sollevato critiche da parte delle associazioni dei consumatori, tra cui il Codacons, che ha parlato di “scorrettezza istituzionale” e annunciato possibili azioni risarcitorie nei confronti dello Stato e dell’Agenzia per l’Italia Digitale.
Spid: perché diventa a pagamento?
Il motivo è legato alla mancanza di fondi promessi dal governo per sostenere i costi di gestione: i 40 milioni di euro destinati ai provider risultano ancora bloccati. Il ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha assicurato che le risorse verranno sbloccate a fine luglio, quando scadrà l’attuale convenzione tra lo Stato e i fornitori del servizio. Tuttavia, anche con i fondi in arrivo, chi ha già scelto di rendere il servizio a pagamento non sembra intenzionato a tornare indietro.
Intanto, dal 9 luglio inizierà la fase di negoziazione per il rinnovo delle convenzioni, in vista della loro scadenza definitiva prevista per ottobre 2025.
Quanto costa lo Spid con Aruba e Infocert
Aruba ha introdotto il pagamento a partire da maggio 2025: il primo anno di attivazione resta gratuito, ma dal secondo è previsto un costo di 4,90 euro più Iva all’anno. InfoCert seguirà con una misura simile a partire dal 28 luglio 2025, con un costo di 5,98 euro Iva inclusa. È bene sapere che, nel caso di InfoCert, il rinnovo non è automatico: l’utente dovrà esprimere esplicito consenso, altrimenti l’identità digitale verrà disattivata senza alcun addebito. Per chi intende disdire il servizio Spid con InfoCert, è possibile farlo tramite Pec (revoca.spid@legalmail.it), raccomandata o tramite assistenza sul sito ufficiale dell’operatore.
Come continuare a usare Spid gratis: le alternative
Fortunatamente, non tutti i provider hanno introdotto costi. Il principale operatore sul mercato, Poste Italiane, che gestisce oltre il 70% delle identità digitali attive, mantiene il servizio gratuito. Gli utenti che non vogliono pagare il rinnovo con Aruba o InfoCert possono semplicemente decidere di non rinnovare il servizio e attivare gratuitamente un nuovo Spid con un altro gestore che non prevede costi, come appunto PosteID.
In alternativa, è possibile utilizzare la Carta d’Identità Elettronica, anch’essa gratuita, che consente di accedere agli stessi servizi digitali della Pa ed è valida in tutta Europa. Le attivazioni dell’app Cie sono cresciute nell’ultimo anno, passando da 5,5 a 7,3 milioni, e il rapporto di utilizzo rispetto allo Spid è passato da 1 a 20 a circa 1 a 10. Tuttavia, la Cie è ancora lontana dai numeri dello Spid, che nel solo 2024 ha totalizzato oltre 1,2 miliardi di accessi, contro i circa 52 milioni effettuati tramite carta elettronica.