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Spending review, municipalizzate e motorizzazione nel mirino di Renzi

Domani il Governo presenterà il nuovo Documento di economia e finanza e il Presidente del Consiglio chiede con insistenza al Tesoro che il testo contenga anche la sostanziale abolizione delle Camere di Commercio – Nel Def le nuove previsioni macroeconomiche del Governo: Pil 2014 in crescita dello 0,8%, deficit al 2,6%, in calo fino all’1,8% nel 2015.

Spending review, municipalizzate e motorizzazione nel mirino di Renzi

“Non vorrei si pensasse che abolito il Cnel, le Province e il Senato mi tranquillizzerò: per me quello è l’antipasto. Dopo il cresci-Italia e il salva-Italia, è giunto il momento dello sforbicia-Italia: il primo passo sarà la creazione di un elenco di organismi inutili da cancellare subito”. Lo ha assicurato in un’intervista a Quotidiano nazionale il premier Matteo Renzi, che oggi incontrerà il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e il commissarrio alla spending review Carlo Cottarelli.

SFORBICIATE A MOTORIZZAZIONE E MUNICIPALIZZATE

Le forbici del Governo puntano sugli enti con duplicazione delle funzioni, come nel caso della coppia Motorizzazione Civile-Aci, e su quelli in cui i legami con la politica hanno moltiplicato gli sprechi, com’è accaduto in molte aziende municipalizzate.

Sul primo fronte, il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi ha già confermato che l’obiettivo è di fondere il Pubblico registro automobilistico dell’Aci e l’Archivio dei veicoli della Motorizzazione, due fotocopie in cui si registra senza alcuna differenza il possesso delle automobili in Italia. Se, come sembra, sarà eliminato il Pra, l’Aci perderà il 90% delle proprie entrate.

Domani il Governo presenterà il nuovo Documento di economia e finanza (Def), che dovrebbe anche le linee generali della spending review, rivista rispetto allo schema originale di Cottarelli. Nel mirino ci sono anche la spesa per beni e servizi e gli stipendi dei dirigenti pubblici di alta fascia.

Non saranno toccate le pensioni, ma resta il nodo dei tagli alla sanità, anche se si stanno cercando coperture alternative (Renzi ha già smentito le voci secondo cui la scure potrebbe arrivare a quota 2,5 miliardi). In tutto, i risparmi per quest’anno dovrebbero essere di 3,5-4 miliardi di euro.     

ABOLIZIONE CAMERE DI COMMERCIO

Il Presidente del Consiglio chiede con insistenza al Tesoro che il Def contenga anche la sostanziale abolizione delle Camere di Commercio. Da segretario del Pd, Renzi aveva già proposto di eliminare l’obbligo d’iscrizione alle Camere di Commercio e di attribuire le loro funzioni a Comuni e ministeri.

L’obiettivo sarebbe di evitare alle imprese una serie di adempimenti e di costi, considerando che che la quota d’iscrizione varia da 88 fino a 30-40mila a seconda delle dimensioni dell’azienda.  

CONTI 2014: PIL +0,8%, DEFICIT AL 2,6%

Il Def conterrà anche le nuove previsioni macroeconomiche del Governo: le stime parlano di un Pil 2014 in crescita dello 0,8% (contro il +0,7% atteso da Bruxelles e il +1,1% calcolato l’anno scorso dal precedente Esecutivo) e di un rapporto deficit-Pil al 2,6%, che nel 2015 scenderà fino all’1,8%.

Per il momento il Governo non intende utilizzare il margine dello 0,4% che separa il disavanzo italiano dal tetto del 3% fissato dagli accordi di Maastricht. L’intenzione è piuttosto di chiedere maggiore flessibilità nei prossimi mesi per quanto riguarda il percorso di rientro del debito, ma la partita entrerà nel vivo a luglio, quando inizierà il semestre italiano di presidenza dell’Unione europea.  

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