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Spagna, ok alla riforma bancaria: arriva la “bad bank”

Madrid ha varato la quinta riforma del sistema creditizio in tre anni, onorando gli impegni presi con l’Europa e acquisendo il diritto di ricevere gli aiuti da 100 miliardi messi a disposizione da Bruxelles.

Spagna, ok alla riforma bancaria: arriva la “bad bank”

Il Governo spagnolo ha varato una nuova riforma bancaria, la quinta in tre anni. Lo ha annunciato oggi il vice primo ministro Soraya Saenz de Santamaria. Il provvedimento era necessario per onorare gli accordi che Madrid ha firmato a luglio con l’Europa ed avere accesso agli aiuti da 100 miliardi messi a disposizione da Bruxelles per ricapitalizzare gli istituti del Paese iberico, in ginocchio dopo l’esplosione della bolla immobiliare.

La novità principale introdotta dalla riforma è la creazione di una “Bad Bank“, in cui verranno trasferiti i titoli tossici che oggi mettono a rischio la sopravvivenza delle banche spagnole.

Il ministro dell’Economia Luis De Guindos ha spiegato che questa sorta di contenitore di junk bond dovrebbe entrare in funzione alla fine di novembre e rimanere attivo per circa 10-15 anni. Il prezzo degli asset verrà stabilito da Banca di Spagna e – ha spiegato ancora De Guindos – dovrà permettere all’istituto di avere degli utili nel lungo termine.

La riforma varata oggi stabilisce inoltre che la Spagna potrà liquidare quelle banche che non saranno in grado di restituire in tempo ragionevole gli aiuti ricevuti. Madrid ha in programma anche di tagliare ulteriormente i salari dei dirigenti degli istituti che hanno ricevuto sostegno finanziario.

Il decreto doveva essere approvato venerdì scorso, ma la Commissione europea aveva chiesto uno slittamento di una settimana per poter analizzare i dettagli del testo.

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