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Sostenibilità sempre più centrale nell’economia europea. L’evento “Eyes on a sustainable future” di Cdp

Un’occasione per approfondire il ruolo degli Istituti Nazionali di Promozione nella transizione sostenibile in Europa – Presentata un’indagine BVA Doxa sul rapporto dei cittadini con le tematiche Esg

Sostenibilità sempre più centrale nell’economia europea. L’evento “Eyes on a sustainable future” di Cdp

La sostenibilità non è solo necessaria per il futuro del pianeta ma è considerata un fattore chiave per la crescita economica e sociale. È quanto emerso dall’indagine BVA Doxa condotta in cinque paesi europei (Italia, Francia, Germania, Spagna, Polonia) e presentata oggi, lunedì 4 dicembre, a Milano nel corso dell’evento “Eyes on a sustainable future”, organizzato da Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) in collaborazione con Borsa Italiana. Un’occasione di confronto sulle sfide della sostenibilità e sul ruolo della finanza per la transizione Esg, tra i vertici dei principali Istituti Nazionali di Promozione europei. L’evento si è tenuto in concomitanza con la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, la COP28 di Dubai, e ha visto la presenza dei vertici della francese Caisse des Dépôts (Cdm), della spagnola Instituto de Crédito Oficial (Ico), della tedesca Kreditanstalt für Wiederaufbau (Kfw) e della Banca Europea per gli Investimenti (Bei).

Gli Istituti Nazionali di Promozione, spiega una nota, si stanno adoperando per creare una rete comune a livello europeo che possa contribuire a potenziare gli investimenti sostenibili in un contesto in rapida evoluzione, con una costante necessità di risorse e nuove soluzioni. Nel complesso, le oltre 30 NPBI europee (National Promotional Banks and Institutions) hanno un patrimonio di oltre 2.700 miliardi di euro e svolgono un ruolo cruciale nel finanziare investimenti per la crescita sostenibile e inclusiva dell’Europa.

L’Indagine BVA Doxa

Secondo i dati principali che emergono dall’indagine BVA Doxa condotta nei cinque paesi – che rappresentano il 67% della popolazione e il 66% del Pil della Ue – l’Europa ha ormai preso coscienza delle tematiche Esg, la cui conoscenza è diffusa su larga scala, principalmente grazie all’attenzione rivolta a questi temi da televisioni e social media.

Manca ancora una chiara comprensione delle diverse dimensioni ambientali, sociali e di governance, ma la sostenibilità viene adesso sempre più vista come una necessità, anche da un punto di vista economico: l’ampia maggioranza dei cittadini europei è favorevole ad accettare un orizzonte temporale di medio-lungo periodo nei rendimenti degli investimenti sostenibili (oltre il 70% degli intervistati) e vede con favore una riduzione del costo dei prestiti alle imprese che si danno obiettivi sociali o ambientali. Inoltre, secondo il 51% degli intervistati, la sostenibilità avrà un impatto positivo sull’occupazione nel prossimo futuro.

Tra le maggiori preoccupazioni il cambiamento climatico e le problematiche ad esso collegate che restano le priorità di azione per i cittadini (oltre il 30%), ma inizia a emergere l’importanza della dimensione “sociale”, con particolare riferimento alle infrastrutture, ad esempio scuole, ospedali e alloggi.

La maggioranza dei cittadini intervistati (il 57%) pensa che le sfide della sostenibilità possano essere affrontate solo attraverso un patto tra governi e cittadini. E in questo contesto viene affidato un ruolo chiave agli Istituti Nazionali di Promozione nell’accelerare la crescita e lo sviluppo sostenibile dei diversi Paesi europei.

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