SOS DI DRAGHI SULL’UCRAINA. BOMBARDIERI USA IN IRAK
TOKYO PERDE IL 2,6%. SOTTO TIRO LE BORSE E LO SPREAD
“L’incremento dei rischi geopolitici, insieme agli sviluppi nelle economie dei Paesi emergenti, hanno la potenzialità di incidere negativamente sulle condizioni dell’economia”. L’allarme lanciato da Mario Draghi ha investito tutti i mercati finanziari, non solo l’Europa: Ucraina, innanzitutto, ma anche Siria, Iraq, Libia e Gaza, sono pesanti ipoteche che i mercati non possono più ignorare.
Poche ore dopo le parole di Draghi, l’aviazione Usa si è alzata in volo per bombardare ln Irak le truppe dell’Isil che si muovono verso la conquista di Erbil, capitale del Kurdistan, minacciando cristiani e cittadini Usa.
La notizia ha fatto precipitare Tokyo a -3%, poi rimbalzata a -2,6% con l’uscita dei buoni dati dell’export cinese (+14,6%). In terreno negativo tutti i listini asiatici. A Wall Street l’indice Dow Jones e il Nasdaq sono scesi dello 0,46 , lo S&P500 dello 0,56%.
Più pesante la reazione delle Borse europee: Parigi ha perso l’1,3%, Francoforte -1%, Londra -0,5%. Di rilievo il risultato deludente della produzione industriale della Germania a giugno, salita solo dello 0,3% sul mese precedente, contro il +1,2% atteso.
IL PRESIDENTE BCE: “ITALIA, NO RIFORME, NO INVESTIMENTI”
Assai più marcata la discesa di PIazza Affari, che in mattinata aveva abbozzato un refupero dopo il tracollo di mercoledì. A Milano l’indice FtseMib è sceso dell’1,9%. Severo il giudizio di Draghi sull’Italia, scivolata in recessione per la terza volta dal2008: il Paese può ripartire “solo con le riforme, perché la mancanza di riforme è un grande fattore di scoraggiamento degli investimenti”. Viste le difficoltà ad avviare un ciclo virtuoso.
“Per i Paesi dell’Eurozona è arrivato il momento di cedere sovranità all’Europa per quanto riguarda le riforme strutturali”. In questo contesto torna a soffrire il Btp con il rendimento in rialzo al 2,85% (ieri era al 2,80%) e lo spread con il Bund tedesco si allarga a 180, ai massimi dal 23 maggio. Accelera intanto la corsa ai “porti sicuri”: il decennale tedesco tratta all’ 1,069%, il T bond Usa al 2.382 %, in ribasso rispetto alla chiusura americana. Si profila così una nuova partenza Orso nell’ultima seduta di una settimana difficile che ha segnato un punto di svolta per i listini dopo una luga stagione di bassa volatilità.
BANCHE, SOFFRONO LE POPOLARI. OGGI I CONTI BPM
Nuova frana per il comparto del credito. In Europa l’indice di settore cede l’1,03%, a Milano il calo è assai più pesante: -3,02% Sotto tiro in particolare le banche popolari a partire dalla Bper -13% in caduta libera dopo i conti del primo semestre. La popolare ha chiuso il periodo con un utile netto di 42,5 milioni di euro, rispetto alla perdita di 19,9 milioni dell’analogo periodo del 2013, mentre i crediti deteriorati netti sono aumentati del 2,6% a 6,6 miliardi con una componente di sofferenze di 2,6 miliardi (+6,8% da fine anno).
Pesante anche la Popolare Milano 7,8% che darà oggi l trimsetrale. Banco Popolare -4,3%. Più contenuti i cali delle banche principali: Unicredit -1,1%, Intesa -2,6%. Male anche Monte Paschi -3,6%. Il primo semestre chiude con una perdita netta di 353 milioni contro un ‘rosso’ di 379,4 milioni nel primo semestre dello scorso anno. Il risultato netto del secondo trimestre e’ negativo per 178,9 milioni. – Fra le assicurazioni è andata particolarmente male UnipolSai -3,2%.Generali è scesa dell’1,2%.
FIAT E TELECOM, PROVE DI RECUPERO
La seduta ha offerto anche spunti positivi: Fiat ha messo a segno un parziale recupero, dopo le massicce perdute legate al rischio di un’ondata (per ora solo temuta) di recessi. Il titolo ha chiuso a +1,39% dopo il -3,11% e il -5,55% delle ultime due sedute. . Positiva Telecom Italia +1% sull’onda delle voci su una prossima alleanza con Vivendi in risposta al blitz di Telefonica su Gvt. Bene anche Mediaset +1,14% che potrebbe rientrare nell’operazione.
GIORNATA BOOM PER I PIUMINI MONCLER
Giornata di riscossa, infine, per il lusso trascinato da Moncler +6,2% spinta dagli upgrade dei broker dopo che i risultati del secondo trimestre. Yoox è avanzata del 2,8%. Tod’s + 2% dopo i conti. Cala al termine del primo semestre l’utile netto a 56,154 milioni (da 75,672 milioni). L’ebitda e’ sceso a circa 103 milioni (da 129 milioni), i ricavi a 478 milioni (da 491 milioni). La posizione finanziaria netta, al 30 giugno, e’ positiva per circa 114 milioni. ‘In una situazione di mercati non facili – ha commentato Diego Della Valle – il nostro piano di medio termine continua con tutti gli investimenti necessari a garantirci una solida crescita futura, sia dei fatturati che dell’ebitda, grazie anche ad un attento controllo dei costi’.
I TASSI FANNO MALE ALLE UTILITIES
Le tensioni sul fronte del costo del denato hanno avuto un’immediata eco nella valutaione delle utility. Enel ha lasciato sul terreno il 2,9%,. Più pesante la frenata di A2A -5,5% e di Atlantia -4,1%. Debole anche il settore oil: Eni ha perso l’1,4%, Saipem -1,7%.