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Sos Argentina, crolla il peso e i tassi volano al 40%

Per la terza volta in una settimana la Banca centrale alza drasticamente i tassi d’interesse per difendere il peso, minacciato dalla crescente ripresa dell’inflazione – Per Baires è di nuovo emergenza – Gli investitori internazionali stanno perdendo la pazienza e reclamano dal governo Macri riforme rapide e profonde

Sos Argentina, crolla il peso e i tassi volano al 40%

Argentina di nuovo in emergenza. La cura Macri e il ritorno degli investimenti non bastano.

La banca centrale dell’Argentina ha alzato i tassi d’interesse al 40% allo scopo di porre un freno alla caduta del peso. Il costo del denaro è salito di 300 punti base, un livello da record

Quando sembrava che la cura Macri avesse davvero fatto effetto riportando fiducia e investimenti, su Buenos Aires torna la bufera.

E’ il secondo rialzo di fila, il terzo in una settimana. Ieri i tassi erano stati fissati al 33,25% solo ieri. Erano stati alzati al 30,25% dal 27,25% solo sette giorni fa. L’ennesima stretta monetaria segue i tentativi nulli di difendere la divisa locale, cosa per cui sono stati spesi 5 miliardi di dollari nell’ultima settimana scorsa. Il peso è crollato al minimo  di 22,25 per un dollaro. Un anno fa era a quota 15.Solo nel 2018 il ribasso è stato pari al 17%. Giovedì la giornata peggiore: -8,5%, la peggior prestazione da dicembre 2015.

«L’autorità monetaria ha preso queste decisioni – afferma la Banca centrale di Buenos Aires – allo scopo di evitare comportamenti dirompenti nel mercato dei cambi e di garantire un processo di disinflazione ed è pronta ad agire ancora se necessario».

L’Argentina non riesce dunque a trovare pace, mentre l’inflazione continua a galoppare , i deficit fiscali e e commerciali aumentano e la siccità pesa sulle coltivazioni di soia e mais. Elementi che, insieme alle oscillazioni del dollaro, stanno spiazzando il peso argentino, provocandone il pesante ribasso.

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