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Sorgenia, le banche lavorano al piano B: rilevare il controllo senza Cir e Verbund

Negli ultimi giorni, Rothschild (advisor degli istituti di credito) avrebbe accelerato nella raccolta delle adesioni delle 21 banche creditrici per il piano più aggressivo, che prevede la conversione di 600 milioni di debito in eccesso (su 1,9 miliardi) in azioni e strumenti partecipativi.

Sorgenia, le banche lavorano al piano B: rilevare il controllo senza Cir e Verbund

Sorgenia ha evitato la crisi di liquidità grazie a interventi sul capitale circolante, ma il negoziato tra la controllante Cir e le banche sulla ristrutturazione del debito della società energetica resta bloccato. Intanto, gli istituti continuano a lavorare a un piano B per rilevare il controllo dell’azienda senza l’apporto degli attuali azionisti, ovvero la holding della famiglia De Benedetti e Verbund. 

Negli ultimi giorni, Rothschild (advisor degli istituti di credito) avrebbe accelerato nella raccolta delle adesioni delle 21 banche creditrici per il piano più aggressivo, che prevede la conversione di 600 milioni di debito in eccesso (su 1,9 miliardi) in azioni e strumenti partecipativi. Un progetto che le banche stesse, attraverso due recenti lettere a Cir e Sorgenia, hanno già minacciato, anche se il dubbio di alcuni addetti ai lavori è che ciò possa rappresentare anche uno strumento per sbloccare il negoziato. 

Ieri Cir ha precisato che Sorgenia sta negoziando un ripristino dell’operatività bancaria, visto che il pressoché totale congelamento delle linee di credito penalizza il business della società. Nei prossimi giorni, è plausibile che tra Sorgenia e le banche possa esserci un confronto su questo tema, anche perché le dismissioni in vista (a partire dal fotovoltaico) allungheranno l’autonomia finanziaria della società e potenzialmente anche i tempi del negoziato.

Questa mattina, come riportato dal Sole 24 Ore, i sei istituti maggiormente esposti sulla capogruppo (Mps, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Bpm, Banco Popolare e Ubi Banca) svolgeranno una conference call di aggiornamento sullo stato del negoziato con Cir, a partire dal possibile “piano b” per rilevare il controllo del gruppo senza il contributo degli attuali azionisti. 

Gli istituti bancari, probabilmente, esamineranno anche la richiesta di Sorgenia di sbloccare l’operatività bancaria, a partire da linee di credito e fideiussioni. A tal proposito, Il Messaggero di oggi riporta come a breve, proprio le principali banche potrebbero sbloccare nuova finanza per 65 milioni (sotto forma di sconto fatture e garanzie): una richiesta sollecitata dall’ultimo Cda di Sorgenia, che ieri ha comunicato di avere comunque evitato la crisi di cassa grazie a interventi sul circolante e dismissioni.

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