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SOCIAL MEDIA WEEK – E-commerce italiano cresce nonostante la crisi

Le previsioni di fine anno danno il fatturato italiano dell’e-commerce a 18 miliardi di Euro (+62,2%): evidente la crescita nonostante la crisi economica del Paese ma il commercio elettronico deve vincere le barriere all’ingresso e combattere l’”abbandono del carrello”

SOCIAL MEDIA WEEK – E-commerce italiano cresce nonostante la crisi

Con una crescita nell’ultimo anno del +25,6% e un numero di acquirenti online passati in 3 anni da 9 milioni a oltre 16 milioni (dato NetComm maggio 2014) l’e-commerce è diventato anche in Italia un fenomeno significativo e con ampi margini di sviluppo. In Europa i numeri rispecchiano l’importanza del settore: fatturato a fine 2013 di circa 350 miliardi di euro (dato superiore a quello degli USA), 2,5 milioni di posti di lavoro e oltre 550.000 aziende attive.

Softec S.p.A., azienda specializzata nei servizi di marketing digitale, lavora da anni accanto ai maggiori partner tecnologici operanti nel settore, fornendo assistenza e consulenza dall’analisi preliminare fino alla gestione del sito e-commerce.

Forte della sua esperienza nel settore, Softec partecipa alla “Social Media Week”, in veste di sponsor, organizzando proprio un evento dal titolo “eCommerce… Always Connected”.

L’analisi di Softec parte dalla constatazione che sempre più imprese decidono di entrare nell’e-commerce, con volumi di fatturato in crescita costante, e i consumatori hanno sempre più fiducia nei confronti dell’acquisto online.

Assicurare la soddisfazione immediata del consumatore, mantenere la presenza su più canali ed essere pronti a vendere in qualsiasi paese: sono queste le sfide per i retail che devono prepararsi a servire perfettamente la nuova generazione di clienti, abbattendo le barriere e dimostrando le loro abilità.

“Il potenziale italiano è enorme – commenta Alessio Semoli, Marketing Director di Softec – e occorre lavorare maggiormente in due direzioni diverse: rimuovere le barriere all’ingresso e contrastare l’abbandono del carrello.

Gli italiani, rispetto agli altri europei, sono molto più scrupolosi nelle informazioni all’acquisto. L’info-commerce funziona molto bene ma occorre aiutare i potenziali clienti ad avvicinarsi all’e-commerce, presidiando i canali che offrono le informazioni e assicurando la massima assistenza.

Quanto all’abbandono del carrello, la media percentuale a livello globale è pari al 67,91% (media calcolata su 27 studi di statistiche sugli abbandoni nell’e-commerce) degli accessi (dato Baymard Institute). Alcuni di questi abbandoni possono essere recuperati con il retargeting, offrendo anche a posteriori la possibilità di ripensarci e perfezionare l’acquisto. Inoltre occorre aumentare l’offerta delle modalità di pagamento, pensando anche a chi è più ritroso ad utilizzare la carta di credito e rendere più veloci le operazioni. Dobbiamo anche aiutare il consumatore ad orientarsi, guidandolo durante tutto il percorso. Spesso le schede di registrazione sono troppo complesse, quando sappiamo che la semplicità premia in ogni circostanza. Ma il futuro è dalla nostra parte: a breve si potranno fare acquisti con un Tweet”.

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