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Snam, Malacarne: “Shale gas Usa in Italia? Ci vorrebbero almeno 5 anni”

Secondo il numero uno di Snam, “con gli impianti in costruzione negli Usa per rendere il gas liquido, prima di cinque anni non sarà possibile avviare le importazioni, una volta che sarà stata presa una decisione in tal senso” – Quanto al possibile taglio delle forniture da Mosca, nessun problema per il prossimo inverno

In Europa e in Italia lo shale gas degli Stati Uniti potrebbe arrivare solo fra cinque anni, ma per il prossimo inverno non ci saranno problemi, anche nel caso in cui la Russia decida di chiudere i rubinetti. Lo ha detto oggi Carlo Malacarne, amministratore delegato di Snam rete gas, nel corso dell’assemblea che ha approvato il bilancio 2013.

“Consideriamo importante il gas naturale liquefatto, ma è da due anni che i prezzi sono tre volte più alti in Asia che in Europa – ha precisato il manager –. Per questa ragione gli operatori commerciali preferiscono portarlo nel Sud-Est asiatico e non negli impianti italiani, spagnoli o europei. Questo è il motivo per cui è arrivata una sola nave all’impianto di Panigaglia rispetto alle 10-12 navi che arrivavano normalmente”.

Malacarne ha sottolineato quindi che “per cambiare questo andamento del gas, che oggi va verso l’Asia, occorrerà molto più gas liquido sul mercato. Con gli impianti in costruzione negli Usa per renderlo liquido, prima di cinque anni non credo ci sia la possibilità di avviare le importazioni, una volta che sarà stata presa una decisione in tal senso”.

Quanto al possibile taglio delle forniture da Mosca, “essendo passato l’inverno non c’è impatto diretto dall’eventuale mancanza di gas russo – ha continuato il numero uno di Snam –. L’attenzione adesso è sul riempimento degli stoccaggi nel periodo estivo, perché dobbiamo arrivare a novembre con gli stoccaggi pieni per avere la stessa sicurezza della scorso inverno”.

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