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Senato al lavoro sulla cambiale finanziaria

La commissione Finanze di Palazzo Madama inizia l’esame di due provvedimenti, uno del Pd e uno del Pdl, che mirano a favorire la nuova emissione – L’obiettivo è di consentire alle aziende e in particolare alle Pmi un più agevole accesso al mercato del credito.

Senato al lavoro sulla cambiale finanziaria

Al via al Senato un nuovo profilo della “cambiale finanziaria”. L’obiettivo è di consentire alle imprese, e in particolare alle piccole e micro-aziende, un più agevole accesso al mercato del credito. La commissione Finanze di Palazzo Madama inizia l’esame di due provvedimenti – uno del Pd, primo firmatario Luigi Lusi, e uno del Pdl, di Anna Bonfrisco – che appunto mirano a favorire la nuova emissione.

Uno strumento – spiega la senatrice Bonfrisco – che pur essendo disciplinato dalla legge 43/1994, non ha avuto diffusione, anche per motivi normativi. Eppure “costituisce un’alternativa a breve termine e flessibileall’emissione di titoli obbligazionari, ordinaria modalità di indebitamento a medio termine. Uno strumento utilizzato da soggetti non bancari, le imprese appunto”. La proposta della Bonfrisco prevede che a emettere le cambiali siano quelle aziende che che abbiano ottenuto la certificazione dei bilanci e la valutazione di rating e di scoring svolte da soggetti esterni.

Piu articolato il disegno di legge del Pd, che distingue tra società quotate e non, prevedendo l’istituzione della cambiale finanziaria dematerializzata. Spiega il primo firmatario, Lusi: “Il testo proposto intende rivitalizzare, in condizioni di trasparenza e di sicurezza del risparmio del pubblico, il mercato del debito societario, analogamente a quanto già da tempo avviene in altre economie evolute rispetto alle quali il nostro Paese è sempre più chiamato a competere”. La commissione avvierà l’esame dei due testi per giungere poi alla individuazione di un testo base.

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