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Semestrali e dazi frenano Piazza Affari, ma Leonardo ancora in rally

Il Ftse Mib viaggia in ribasso dopo il dato negativo sulla produzione industriale. In rosso Enel, Generali e Mediobanca dopo i conti. Bene Banca Mediolanum, FinecoBank e Cnh – Ferragamo perde slancio dopo la nomina del nuovo ad – Ferrari e Intesa in rosso in attesa dei conti – Petrolio in calo, spread stabile

Semestrali e dazi frenano Piazza Affari, ma Leonardo ancora in rally

Perde colpi la produzione industriale italiana. Piazza Affari prende atto dei nuovi segnali di rallentamento dell’economia ed inizia gli scambi di agosto in ribasso: l’indice arretra dello 0,60% ma si mantiene sopra quota 22 mila. Francoforte -0,3%, piatta Parigi.  

L’indice PMI sulle aspettative dei direttori degli acquisti delle aziende industriali italiane, è sceso in luglio sui minimi dall’ottobre del 2016 a 51,5 punti, da 53,3 di giugno. Il consensus era 53. In linea con le aspettative, ma di certo non incoraggiante, l’andamento dell’indice PMI sull’industria manifatturiera della zona euro, in luglio è stato confermato il dato di giugno: siamo sui minimi degli ultimi 16 mesi. Ma risultano In accelerazione, invece, il settore manifatturiero tedesco  e la manifatturiera francese.

Debolezza diffusa sul mercato del debito, appesantito dal primario tedesco, mentre il montare delle tensioni commerciali Usa-Cina non basta al momento a dare sufficiente impulso ai titoli di Stato. La Germania ha collocato il suo Bund decennale per 2,373 miliardi di euro, con rendimento in marginale calo, 0,47% da 0,48%.Il decennale italiano tratta a 2,764%, spread stabile a 230 punti. 

Poco mosso il cambio euro dollaro, a 1,168.  In calo il petrolio Brent, a 73,8 dollari il barile. Eni -0,4%.

Deludono alcune trimestrali pubblicate in mattinata. La peggior blue chip è Enel -3,8%. Risultati del trimestre in linea con le aspettative del consensus. La società ha confermato il raggiungimento dei target dell’anno, questo vuol dire che nella seconda parte dell’anno ci dovrebbe essere un’accelerazione degli utili, in un quadro macroeconomico non favorevole, soprattutto in America Latina. Goldman Sachs taglia il giudizio a Neutral.

Generali -1%. Nel secondo trimestre, l‘utile operativo si attesta a 1,27 miliardi di euro, il consensus si aspettava 1,34 miliardi. Il ramo Vita ha generato 789 milioni di euro di utile operativo, 30 milioni di euro in meno delle stime. Risultato netto a 748 milioni di euro, meglio del previsto grazie alla cessione della partecipazione in Italo. Margine di solvibilità poco sotto le stime a 221%.

Mediobanca -1,7% dal +1% di avvio seduta, ha presentato i dati del semestre. Utile netto a 182 milioni di euro, meglio delle attese. Il dividendo viene incrementato a 0,48 euro per azione. Alberto Nagel ha ribadito che nel giro di un anno la banca cederà la quota del 3% in Generali  e che è interessata a fare altre acquisizioni, in particolare nel wealth management dove si sta riposizionando. 

Più in generale, le banche sono peggiorate gradualmente. Intesa -0,8% a poche ore dal cda sui conti. Unicredit – 0,37%. Il paniere delle banche italiane scende dello 0,9% circa.  

Avanza invece Snam +0,5%, ha alzato le stime di utile del 2018 a 1 un miliardo di euro. I risultati del trimestre sono stati superiori alle aspettative.

Continua il rally di Leonardo, anche oggi è tra le migliori blue chip della seduta con un balzo del 2,05% che estende l’ottimo +11% di ieri. La quotazione è sui massimi da fine gennaio. Exane stamattina ha annunciato di avere alzato la raccomandazione a Outperform da Neutral portando il target price a 13 euro da 9,8 euro precedente.

Nel lusso perde slancio Salvatore Ferragamo +1,39%. La società ha promosso ad amministratore delegato Micaela Le Divelec, arrivata qualche mese da Gucci con la carica di direttore generale. Poche sorprese dai dati del trimestre, deboli come previsto: nessuna ripresa in vista, almeno non nel 2018. Moncler +0,7%, ha annunciato il lancio di un piano di acquisto di azioni proprie. Brunello Cucinelli +2,1%

Campari +0,4% è andata in altalena dopo l’annuncio dei conti.

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