Le Borse europee confermano la giornata di vendite in una seduta priva di spunti macroeconomici da oltreoceano dove i listini si sono allineati ai cali delle Borse europee. Non viene meno la tensione sulla Grecia che per pagare il rimborso di 750nmilioni al Fmi. ha dovuto ricorrere alle riserve Sdr (diritti speciali di prelievo) detenute presso l’Fmi e che dovranno essere ricostituite entro un mese. A cui si aggiunge la forte volatilità sui titoli di Stato hanno innescato la corrente di vendite sulle Borse, complici i timori di una bolla sulle quotazioni. A Wall Street il Dow Jones cede lo 0,22%, l’S&P500 lo 0,22% e il Nasdaq lo 0,31%.
In Europa il Ftse Mib perde lo 0,93% ma peggio fanno Londra -1,37%, con il tracollo di Easyjet, Francoforte -1,72% e Parigi -1,06%. Si rafforza l’euro con il cambio sul dollaro che sale dello 0,74% a 1,1238. Il petrolio Wti guadagna il 2,36% a 60,65 dollari al barile. L’Opec, nel suo rapporto mensile, ha rivisto leggermente al rialzo le sue previsioni sulla domanda di petrolio nel 2015, pur sottolineando che il mercato mondiale è stato ancora oggetto di un “eccesso” di fornitura.
I rendimenti dei bund tedeschi sono ancora in risalita allo 0,68% mentre solo un mese fa avevano toccato un nuovo record al ribasso allo 0,05%, sotto gli effetti del Quantitative easing della Bce. Gli esperti spiegano la volatilità dei titoli di Stato con un aumento delle attese inflazionistiche, prezzi del petrolio più alti e la ridotta liquidità degli asset a causa degli acquisti della Bce.
In asta oggi anche i Bot annuali italiani che hanno visto aumentare i rendimenti, saliti allo 0,027% dal minimo storico dello 0,013%. La domanda è stata forte: a fronte di un’offerta del Tesoro per 6,5 miliardi, la domanda del mercato è stata pari a 11,787 miliardi con un rapporto di copertura che sale a 1,81 dal precedente di 1,77.
Lo spread Btp Bund, secodno i dati Bloomberg, è a quota 118 punti base e il rendimento del decennale è in rialzo a 1,86%. L’agenzia di rating Moody’s ha alzato le previsioni di crescita del Pil dell’Italia, indicando ora l’intervallo 0,0/1% dal precedente -0,5/+0,5% indicato lo scorso febbraio.
Il Ftse Mib fa meglio degli altri principali listini europei trainato da Telecom Italia che mette a segno un rialzo del 3,27% spinta dall’annuncio della maxi fusione Verizon-Aol. Stm +3,21%: il management ha aperto a un intervento sulla divisione digitale e ha previsto un miglioramento del margine operativo già dal secondo semestre.
Tra le banche sempre il luce Bpm +2,2% mentre Mps finisce sul fondo del paniere principale -5,82%. In deciso ribasso però anche Unicredit -3,37% che ha diffuso oggi la trimestrale in linea con le attese ma con ratio patrimoniali inferiori ai concorrenti. Giù anche Azimut -2,9% e Cnh Industrial -2,86%. Forti vendite si riversano anche su Autogrill che cede il 6,72% dopo l’annuncio dei risultati e della guidance per il 2015 risultati secondo gli operatori leggermente sotto le attese.