Condividi

Se la green economy non si fa capire

Da tempo le aziende di casa nostra sono concentrate sulla comunicazione dei loro prodotti: le grandi investono cifre importanti, senza tuttavia guadagnare punti e ricavi adeguati ai budget approntati – Il business non è ancora salito ai livelli sperati.

Se la green economy non si fa capire

Una delle centrali termoelettriche più grandi d’Italia, a Monfalcone, avvia la riconversione verso le rinnovabili senza colpire l’occupazione. A2A, che la gestisce, condivide le proposte degli esperti e si accomoda al tavolo di concertazione per non far diventare la centrale in un termovalorizzatore per i rifiuti. Un segnale incoraggiante per il panorama della green economy italiana, quando l’Agenzia AJ Com – network specializzato in campagne energetiche – ci dice che il mercato dell’energia in Italia vale 420 miliardi di euro l’anno. Un business ramificato, però, che non è ancora salito ai livelli sperati. Nonostante regole, disposizioni, norme nazionali e locali.

Da tempo le aziende di casa nostra sono concentrate sulla comunicazione dei loro prodotti. Molto più che in Germania, Francia, Regno Unito. Le grandi investono cifre importanti senza, tuttavia, guadagnare punti e ricavi adeguati ai budget approntati. L’analisi del mercato della AJ-Com, si concentra proprio sull’efficacia dei messaggi provenienti da Agenzia e influencer. La sfida da vincere, in poche parole, riguarda la costruzione di un modello competitivo e flessibile, mettendo insieme tradizione e digitale.

Vecchio e nuovo, perché viviamo in un Paese dove i giovani diminuiscono e gli anziani crescono. I maggiori consumi energetici privati sono in famiglie con età media alta, distribuite su territori differenziati, tra Nord a Sud, città e periferie. Le energie rinnovabili che avanzano con tecnologie innovative non possono trascurare questa clientela multiforme e destrutturata. Nulla di più efficace, quindi, di una comunicazione a mano tesa verso utenti clienti, da considerare per ciò che realmente sono.

Cosa c’entra in questa analisi la vicenda dell’impianto di Monfalcone? Semplicemente è il lato buono di un lavoro di condivisione tra azienda, sindacati e territorio per portare un sito energetico verso traguardi innovativi, ecocompatibili. Le stime più recenti per il 2018 prevedono una crescita del 6% delle non fossili a livello nazionale. Un traguardo alto, possibile. Con la sola condizione che chi deve condividerlo, riceva messaggi chiari e non opachi.

Commenta