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Sanificazione ambientale, ecco la nuova tecnologia anti-Covid

Il gruppo Beghelli, in collaborazione con l’università di Padova, sta lanciando un dispositivo in grado di quasi azzerare il rischio di contagio in ambienti indoor: si basa sui raggi ultravioletti.

Sanificazione ambientale, ecco la nuova tecnologia anti-Covid

Ve lo ricordate il “salvavita Beghelli”, l’intramontabile dispositivo per prevenire gli incidenti domestici e soccorrere gli anziani in difficoltà? Ecco, ora l’azienda emiliana si è adeguata ai tempi e ha messo a punto una soluzione per azzerare il rischio di contagio da Covid negli ambienti chiusi, che siano luoghi pubblici, scuole o uffici. La tecnologia UV-C per la sanificazione dell’aria in ambienti indoor ha già ricevuto la certificazione del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università degli Studi di Padova: dopo una serie di analisi è infatti venuto fuori che il “SanificaAria” Beghelli è in grado ridurre approssimativamente a zero i rischi di infezioni causate da agenti infettivi tra cui anche i virus.

La scoperta è ancora al vaglio del mondo scientifico, ma potrebbe rappresentare una piccola svolta nella lotta contro la pandemia, soprattutto per uffici, scuole, ristoranti, bar, palestre, ospedali, industrie, fino ad arrivare alle abitazioni private. Il dispositivo permetterebbe dunque di sanificare l’aria attraverso un sistema a camera chiusa saturato con raggi UV-C. Attraverso l’esclusiva tecnologia uvOxy®, utilizzata da Beghelli, i raggi ultravioletti restano sempre confinati all’interno della cella di flusso dell’apparecchio senza entrare in contatto diretto con le persone. E la sanificazione può essere quindi continua, 24 ore al giorno.

“L’attuale pandemia – ha commentato Paola Brun, ricercatrice del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università degli Studi di Padova – ha suscitato un forte interesse per la qualità microbiologica dell’aria in ambienti chiusi, che è ora considerata una importante fonte di trasmissione per agenti infettivi. Infatti, oltre a SARS-CoV-2, sono decine i microrganismi che possono essere trasmessi per via aerea e che possono essere presenti in elevata concentrazione negli ambienti chiusi di uso comune. Una volta attuate le misure di protezione individuale, il controllo microbiologico dell’aria in una stanza in cui sia presente un soggetto infetto può essere garantito anche da dispositivi UV-C accoppiati a sistemi di ventilazione forzata per assicurare la completa miscelazione dell’aria”.

“Se usati seguendo le indicazioni di modi e tempi di funzionamento, gli apparati dotati di ventilazione forzata e tecnologia UV-C sono capaci di trasportare gli agenti microbiologici eventualmente presenti in una stanza in prossimità della sorgente UV dove vengono inattivati”, ha concluso l’esperta. “L’azienda ha due punti fissi nel proprio DNA – ha aggiunto Gian Pietro BeghelliPresidente del Gruppo Beghelli – che sono l’investimento in ricerca e la finalizzazione della ricerca per la sicurezza delle persone. Nasce da questo spirito la collaborazione attivata con il mondo universitario e la società Polistudio, che ci ha consentito un approfondito confronto con le competenze accademiche e professionali necessarie all’analisi funzionale del nostro più recente prodotto per la sanificazione dell’aria, sia in ambienti pubblici che negli ambienti di lavoro e nelle case”.

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