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Saipem: ok al bilancio, Caio presidente

L’udienza preliminare per l’azione legale intentata da azionisti-investitori istituzionali per una “non corretta informativa al mercato” in relazione alle perdite conseguenti ai profit warning, è fissata per il 16 ottobre.

Saipem: ok al bilancio, Caio presidente

Si è tenuta oggi l’assemblea di Saipem, presieduta da Paolo Andrea Colombo, presso la sede legale della società. Presenti 626 azionisti rappresentativi del 61,94% del capitale sociale. Fra questi l’Eni con una quota del 30,532% del capitale, Cdp Equity con il 12,553% e Dodge & Cox con il 15,69% capitale.

L’assemblea ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2017, che chiude con una perdita di 328 milioni di euro, in forte riduzione rispetto al 2016, che verrà ripianata mediante utilizzo delle riserve. Il rappresentante di Eni ha chiesto di non leggere le relazioni sul bilancio, approvato a maggioranza da 618 azionisti rappresentativi al 98,738% del capitale ordinario rappresentato in assemblea.

L’assemblea ha poi determinato in 9 i componenti il consiglio di amministrazione, che dureranno in carica per un periodo di tre anni.

Quanto alle nomine, sono stati votati con il 70,93% delle preferenze i candidati tratti dalla lista presentata da Eni e Cdp: Claudia Carloni Leone Pattofatto, Francesco Caio (candidato Presidente), Stefano Cao, Paolo Fumagalli, Maria Elena Cappello. Il 26,44% ha votato a favore della seconda lista presentata da diversi gestori di fondi che comprende Federico Ferro-Luzzi, Ines Maria Lina Mazzilli e Paul Simon Schapira. Sulla presidenza di Francesco Caio si è espresso a favore il 93,68% (584 azionisti)

AZIONE FONDI SUI PROFIT WARNING

“Il GUP di Milano ha fissato l’udienza preliminare per il 16 ottobre, accogliendo la richiesta di rinvio a giudizio depositata il 9 aprile 2018 dalla Procura della Repubblica”, in relazione ai profit warning lanciati nel 2013 da Saipem.

Lo ha confermato in assemblea l’amministratore delegato di SaipemStefano Cao, rispondendo ad una domanda di Rosario Marcone di Deminor, portavoce del gruppo di 64 azionisti-investitori istituzionali, che nel 2015 avevano intentato un’azione legale presso il Tribunale di Milano, per una “non corretta informativa al mercato” in relazione alle perdite conseguenti ai profit warning.

Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, l’azienda aveva reso noto al mercato la revisione al ribasso dei target industriali con un ritardo di due settimane rispetto a quando la decisione era stata assunta. Gli investitori avevano chiesto il risarcimento di circa 174 milioni di euro per danni che lamentano di aver subito comprando azioni Saipem tra il 13 febbraio 2012 e il 14 giugno 2013.

Il 9 aprile scorso, nella relazione finanziaria, Saipem aveva già indicato che c’erano state da parte di azionisti ed ex azionisti minacce di possibili azioni risarcitorie per “asseriti ritardi nelle comunicazioni al mercato” da parte della società, la quale però aveva ritenuto le richieste infondate. Gli investitori si erano però immediatamente rivolti al tribunale di Milano, che ha fissato l’udienza preliminare per il prossimo autunno.

Invece è stato depositato il 27 aprile scorso il ricorso di Saipem  al Tar del Lazio contro la delibera Consob dello scorso marzo che ha contestato il bilancio 2016. “Il ricorso al Tar avverso alla delibera Consob del 2 marzo 2018 è stato depositato il 27 aprile”, si è limitato a dire Cao, rimandando in merito ai comunicati stampa già diffusi. Consob ha rilevato a Saipem  di aver effettuato “errori rilevanti” da circa 1,3 miliardi nelle svalutazioni dei bilanci 2015 e di non averli corretti nei conti 2016.

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