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Saggio sul positivismo giuridico e la sua crisi: Il diritto contro se stesso

Saggio sul positivismo giuridico e la sua crisi: Il diritto contro se stesso

Il positivismo giuridico afferma la tesi della fattualità del diritto e della sua essenziale riduzione ad una “fonte” descrittivamente accessibile. Diritto e morale in tal modo si crede di rendere concettualmente distinti e in via di principio separati o separabili. Ciò avrebbe inoltre il vantaggio di fare della dimensione giuridica un’area di certezza, isola di salvezza nell’oceano tempestoso della controversia morale. Mentre su valori e princìpi si discute e si battaglia, sul fatto del diritto e sulla sua fonte il conflitto sarebbe risolto mediante l’autorità del sovrano, sia esso un legislatore, un giudice, ovvero la forza normativa del fattuale. Una tale ricostruzione del fenomeno giuridico è poi funzionale alla forma politica preminente della modernità, lo Stato ed il suo monopolio della violenza. Ora, questa dottrina e questa narrativa soffrono però per un verso interne tensioni e contraddizioni (quella per esempio di una tendenziale riduzione del dover essere all’essere e dunque della norma al fatto, ovvero una semplificazione dell’ontologia del diritto, espellendo da questo valori e i princìpi). E per altro verso ciò che quella narrativa sostiene, la sovranità statale, è messa in discussione da processi tumultuosi di costituzionalizzazione e globalizzazione.

Il libro

The concept of law has always been rather controversial. Modernity aims to settle the matter citing positive law – be that the ruling of a sovereign, the decision of a judge, or a simple convention or custom or power. Factuality would therefore put an end to the question of juridicity.This is the position presented in this book, along with the doctrines that have struggled with this point admonishing the proud jurist to play a neutral and “scientific” role.

Massimo La Torre professore ordinario di Filosofia del diritto all’Università di Catanzaro, e professore visitante all’Università diTallinn,in Estonia.Ha insegnato all’Istituto Universitario Europeo, all’Università di Bologna, oltreché in varie altre università italiane ed europee. Gli è stato conferito l’Alexander von Humboldt Forschungspreis nel 2009.Tra le sue pubblicazioni pos- sono ricordarsi: Disavventure del diritto soggettivo, Giuffrè, 1996; Norme, istituzioni, valori, Laterza, 1999; La crisi del Novecento. Giuristi e filosofi nel crepuscolo di Weimar, Dedalo, 2005; e il più recente Nostra legge e la libertà.Anarchismo dei Moderni, Derive Approdi, 2017.

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