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Russiagate, Comey (ex Fbi): Trump ha mentito

L’ex direttore dell’intelligence Usa è stato ascoltato dalla commissione del Senato sul caso Russiagate: “L’Fbi è e sarà sempre indipendente, il presidente ha scelto di diffamarmi e ha mentito agli americani” – Comey ha confermato le interferenze degli hacker russi: “Mosca ha interferito nelle elezioni americane” – Sullo scandalo email di Clinton: “Decisione dolorosa ma ho fatto la cosa giusta”.

Russiagate, Comey (ex Fbi): Trump ha mentito

L’Fbi “è e sarà sempre indipendente e sul conto dell’agenzia sono state dette bugie agli americani”. Così l’ex direttore dell’Fbi James Comey, silurato da Trump e sostituito proprio ieri con Christopher Wray, durante l’audizione sul Russiagate davanti alla commissione Intelligence del Senato. Comey, facendo riferimento alle circostanze in cui il presidente americano Donald Trump ha deciso di rimuoverlo dalla guida dell’Fbi a maggio, ha spiegato che “le motivazioni date per il licenziamento erano ambigue, non avevano senso, mi hanno confuso e preoccupato. Il Presidente ha scelto di diffamarmi”.

Già nella giornata di ieri l’ex numero uno dell’intelligence Usa aveva rivelato alcuni episodi: il presidente degli Stati Uniti pretese “lealtà” chiedendogli di “lasciare correre”, cioè di insabbiare, l’inchiesta su Michael Flynn, l’ex consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, poi costretto a dimettersi a causa del Russiagate. A proposito del Russiagate, oggi Comey in audizione ha ribadito che le interferenze degli hacker russi prima delle elezioni di novembre ci sono state eccome: “Mosca ha interferito nelle elezioni americane, ci sono stati diversi hackeraggi: sono almeno centinaia, o forse migliaia, le istituzioni americane prese di mira dagli hacker russi durante la campagna presidenziale del 2016”. Ciononostante, l’ex capo Fbi ha ribadito la sua fiducia sul fatto che nessun voto sia stato alterato.

Incalzato dalle domande del presidente di commissione, Richard Burr, Comey ha inoltre precisato che né Trump né il ministro della Giustizia Jeff Sessions gli chiesero di fermare l’inchiesta sul Russiagate. Gli venne solo chiesto, come emerso già ieri, di “lasciar andare” su Michael Flynn. Comey ha parlato anche dello scandalo delle e-mail che colpì Hillary Clinton durante la campagna presidenziale, dicendosi convinto di avere gestito al meglio la vicenda. La mia decisione “ha causato molto dolore personale, ma guardando indietro credo sia stato il modo migliore per proteggere la giustizia e l’Fbi”, ha detto l’ex direttore dell’agenzia. Secondo la Clinton, fu proprio la gestione del cosiddetto emailgate da parte di Comey a costarle la presidenza.

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