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Russia, incrociatore Moskva affondato da missili ucraini: lo conferma il Pentagono. Putin furioso

Ormai è certo: sono stati proprio i missili ucraini ad affondare l’ammiraglia russa nel Mar Nero con la morte del comandante e di una parte dell’equipaggio. Putin minaccia vendetta e il quadro bellico generale potrebbe presto cambiare

Russia, incrociatore Moskva affondato da missili ucraini: lo conferma il Pentagono. Putin furioso

Sono stati proprio i missili ucraini ad affondare nel Mar Nero l’ammiraglia russa Moskva, che era l’orgoglio della Marina di Putin e la nave guida della flotta russa in una zona strategica del conflitto. Sono gli americani del Pentagono a confermare che lo smacco subito dallo zar russo non è stato il frutto di un incidente tecnico ma l’effetto del tiro a segno degli ucraini. Nell’incidente è morto il comandante della nave russa, Anton Kurpin, e una parte dell’equipaggio. Vladimir Putin è furioso, minaccia vendetta e ha già bombardato una fabbrica di missili ucraini Neptune alle porte di Kiev.

L’affondamento della Moskva sarà il casus belli che segna una svolta nella guerra?

Sono in molti ora a pensare che l’affondamento della nave ammiraglia russa possa rappresentare il classico casus belli che segna una svolta nel conflitto, giunto ormai al suo cinquantunesimo giorno. Ne è consapevole anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky secondo cui i russi potrebbero rispondere alle sconfitte incassate negli ultimi giorni (Kiev stima che siano 20 mila i soldati russi uccisi) usando armi chimiche e addirittura nucleari, come diverse settimane fa aveva avvertito su FIRSTonline il consigliere scientifico dell’Iai, Stefano Silvestri.

Dopo l’affondamento della Moskva cambiano le strategie belliche di russi e ucraini?

Senza la copertura dell’incrociatore Moskva diventa difficile per la flotta russa tentare di conquistare Odessa e di aprire un altro fronte del conflitto. Viceversa i reparti militari ucraini, che fino a ieri erano destinati a proteggere Odessa, potrebbero ora spostarsi in altre aree nevralgiche spiazzando i russi al punto da indursi a rinviare all’estate lo scontro finale sul Donbass. Ma è presto per fare previsioni perché prima bisogna capire come si materializzerà e che fisionomia assumerà la risposta di Mosca allo smacco subito nel Mar Nero.

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