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Roma, Marino accerchiato: giallo sulle dimissioni

Renzi avrebbe stabilito una linea chiara: se il sindaco non si dimetterà oggi, il partito lo sfiducerà ritirando i propri assessori dalla giunta – Il Comune dovrebbe tornare al voto in primavera: nel frattempo la Capitale sarà affidata a un commissario, con ogni probabilità al prefetto di Roma, Franco Gabrielli.

Roma, Marino accerchiato: giallo sulle dimissioni

Roma potrebbe iniziare il nuovo Giubileo senza avere un sindaco. Dopo le multe cancellate alla sua Panda rossa, il funerale-sfregio dei Casamonica e i viaggi controversi negli Stati Uniti, Ignazio Marino viene travolto da un’ondata di scontrini. A poco è valsa la promessa di restituire di tasca propria le spese personali effettuate con la carta di credito del Comune: il sindaco della Capitale, considerato ormai indifendibile, ha perso anche l’appoggio del Pd. 

L’escalation delle pressioni su Marino – invitato alle dimissioni da ogni fronte – ha raggiunto l’apice in mattinata, al punto che la riunione della giunta, inizialmente prevista per le 11, è stata rinviata due volte e dovrebbe essere iniziata alle 13. Matteo Renzi ha fatto sapere a Matteo Orfini, presidente del Pd nazionale e commissario del Pd romano, di non essere più disposto a tollerare la permanenza di Marino al Campidoglio. Il segretario-premier avrebbe stabilito una linea chiara: se il sindaco non si dimetterà oggi, il partito lo sfiducerà ritirando i propri assessori dalla giunta. Nelle ultime ore si sono già dimessi il vicesindaco Causi e i tre assessori Esposito, Rossi Doria e Di Liegro.

Qual è il possibile scenario in caso di dimissioni del Sindaco? Il Comune dovrebbe tornare al voto in primavera: nel frattempo la Capitale sarà affidata a un commissario, con ogni probabilità al prefetto di Roma, Franco Gabrielli che già di fatto sta affiancando il sindaco da questa estate.

Per quanto riguarda la cronaca della mattinata in Campidoglio, a causa della mancanza del numero legale anche al quarto appello la seduta dell’Assemblea capitolina è stata rimandata a domani in seconda convocazione, dalle 10 alle 14.

Intanto, la Procura di Roma chiederà a breve al Campidoglio tutta la documentazione relativa all’utilizzo della carta di credito assegnata al sindaco Ignazio Marino per il rimborso delle spese di rappresentanza. La restituzione dei ventimila euro spesi in due anni da parte di Marino non avrebbe comunque effetti sulle valutazioni dei magistrati in merito al possibile reato di peculato ipotizzato nell’esposto presentato da Fratelli d’Italia, in base al quale è stato aperto un fascicolo senza ipotesi di reato a carico di ignoti. 

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