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Rivoluzione in banca: in dieci anni, 10.000 sportelli cancellati

L’analisi dei trend bancari della Fondazione per la Sussidiarietà mette in evidenza il “terremoto” che ha investito il settore del credito. Cresce lo homebanking ma siamo ancora lontani dalla media europea. La classifica tra Regioni

Rivoluzione in banca: in dieci anni, 10.000 sportelli cancellati

La riorganizzazione delle banche in Italia ha cancellato circa un terzo degli sportelli: in dieci anni si è passati dai 34.036 sportelli di inizio 2010 a 24.312 di inizio del 2020. Ogni 100.000 abitanti adulti ci sono ora 39 filiali, rispetto alle 56 di inizio decennio. La media europea si colloca a 22 ed è ancora lontana, il che lascia presagire ulteriori riduzioni e assestamenti. È quanto emerge dal Rapporto sulla finanza sostenibile della Fondazione per la Sussidiarietà.

Un altro aspetto di questa “rivoluzione” sta nel corrispondente aumento del homebanking, i servizi bancari disponibili via Internet e quindi accessibili da casa o dall’ufficio: negli stessi dieci anni, dal 2010 al 2020, “in Italia i clienti che utilizzano Internet per operare sul proprio conto – cita il rapporto – sono raddoppiati, passando dal 18% al 35%”. Anche in questo caso, tuttavia, siamo ancora molto lontani dalla media continentale europea del 58%. L’home banking è molto diffuso nelle maggiori economie come Spagna (62%), Germania (65%), Francia (66%) e Gran Bretagna (77%).

Infine, il consolidamento del settore bancario è proseguito fino a concentrare, a fine 2019, nei primi cinque istituti di credito il 47% delle attività totali. Uno scenario simile si riscontra in Francia (49%), mentre è inferiore in Germania (31%). Più concentrato il mercato spagnolo (67%).

“Il digitale, la concorrenza e la sfida della sostenibilità stanno rivoluzionando le banche e le relazioni con i clienti”, osserva Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione.

Volendo dare una patente di efficienza, l’indice filiali bancarie ogni 100.000 abitanti vede spiccare per efficienza Finlandia (5), Olanda (9), Germania (11) e Austria (12). In coda Portogallo (38), Italia (39), Spagna (50) e Bulgaria (60). Un caso a sé il Lussemburgo, (65) legato alla storica vocazione finanziaria del Granducato. Negli ultimi cinque anni le reti bancarie continentali hanno subito una “cura dimagrante” di circa un terzo, mentre in Italia è stata di un quinto.

Il Rapporto della Fondazione per la Sussidiarietà scende anche nel dettaglio territoriale. E il Sud risulta più “europeo” rispetto al Nord con un numero di agenzie per 100 mila abitanti che vede in testa la Calabria (20), seguita da Campania (22) e Sicilia (25). Valori elevati, invece, in Trentino Alto Adige (70), Valle d’Aosta (63) ed Emilia Romagna (56). Fra i grandi capoluoghi, Milano (41) e Roma (35) sono vicine alla media nazionale. Napoli (20) è ben posizionata mentre Bologna (58) è indietro.

Filiali bancarie: il Sud più europeo del Nord

RegioneSportelli ogni 100.000 abitanti 
Calabria20
Campania22
Sicilia25
Puglia27
Sardegna33
Molise33
Lazio35
Basilicata36
Italia40
Abruzzi40
Liguria44
Piemonte45
Umbria46
Lombardia48
Toscana49
Marche53
Friuli Venezia Giulia55
Emilia Romagna56
Valle d’Aosta63
Trentino-Alto Adige70
Fonte: Fondazione per la sussidiarietà

Le ragioni di questa diversità non sono tanto nell’efficienza quanto nel business. “In Italia le banche hanno storicamente privilegiato le aree più sviluppate, con maggiore presenza di imprese e clienti ad alto reddito. Nei prossimi anni le reti saranno ottimizzate, avvicinandoci agli standard europei”, prevede Luca Erzegovesi, professore ordinario di Economia degli intermediari finanziari all’Università di Trento, uno dei curatori del Rapporto.

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