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Rivoluzione Facebook: vuole l’hashtag come Twitter. E’ la nuova frontiera dell’advertising

L’indiscrezione è del ben informato Wall Street Journal: il cancelletto utilizzato da Twitter è sempre più trendy e soprattutto redditizio per la pubblicità, ecco perchè Mark Zuckerberg ci starebbe facendo un pensierino…

Rivoluzione Facebook: vuole l’hashtag come Twitter. E’ la nuova frontiera dell’advertising

Facebook all’attacco di Twitter. L’indiscrezione è del Wall Street Journal, sempre attento alle mosse di Mark Zuckerberg: il social network più utilizzato del pianeta con il suo miliardo di iscritti sarebbe un po’ in crisi comunicativo-pubblicitaria (anche se crisi è una parola grossa) e avrebbe così deciso di copiare l’hashtag dalla piattaforma rivale.

Un carattere, nient’altro che un semplice cancelletto da attaccare prima di ogni parola, ma che fa la differenza: con l’hashtag infatti Facebook sarà in grado di ordinare rapidamente le conversazioni intorno a un determinato tema. Senza, il social network di Zuckerberg rischia di essere meno adatto alla diffusione di notizie e pubblicità, specialità nelle quali si sta invece prepotentemente affermando il sito dei cinguetii

L’indiscrezione comunque non pare per nulla infondata: basti pensare che un anno fa Facebook ha acquistato Instagram, applicazione per la condivisione di foto, che già usa gli hashtag per la classificazione delle immagini. Ma non solo: le ultime modifiche apportate alla timeline vanno già in questa direzione. Secondo gli osservatori Zuckerberg vuole implementare la condivisione delle notizie, e il motivo è molto semplice: la pubblicità.

E’ infatti ormai evidente che social network, advertising e anche televisione vanno sempre più a braccetto, e di sicuro Facebook non può permettersi di rimanere indietro. Si prenda ad esempio un evento recente e importante come l’elezione del Papa: in questa occasione gli aggiornamenti, le fotografie, i video giravano tutti sui social network collegati all’hashtag #PopeFrancis. E la stessa cosa è accaduta per la riconferma di Obama o dell’uragano Sandy. Una condizione, insomma, che fa gola agli investitori.

Inoltre le grandi multinazionali come Coca Cola e General Electric stanno legando sempre di più le loro campagne pubblicitarie al lancio di hashtag di ogni tipo, soprattutto in occasione di eventi particolari trasmessi in televisione, come avvenuto per l’ultimo Super Bowl. E in questo Twitter è già avanti, come testimoniano le stime degli analisti, che prevedono per il 2013 un incasso pubblicitario per il social network di San Francisco di circa mezzo miliardo di dollari. Ancora lontano dai ricavi di Facebook, pari a 4,3 miliardi nel 2013, ma in netta rimonta. A colpi di cancelletto.

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