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Risparmio, fondi: raccolta boom nel quarto trimestre

L’accelerazione registrata fra ottobre e dicembre (+17,7 miliardi) porta le masse gestite oltre la soglia dei 2.300 miliardi, al nuovo massimo storico

Risparmio, fondi: raccolta boom nel quarto trimestre

Nel quarto trimestre del 2019, l’industria del risparmio gestito italiano ha messo a segno una raccolta positiva per 17,7 miliardi di euro, in accelerazione rispetto al periodo luglio-settembre (+10 miliardi). Nell’anno la raccolta complessiva del comparto ammonta così a +8,9 miliardi. Il risultato porta le masse oltre la soglia di 2.300 miliardi, al nuovo massimo storico di 2.306 miliardi (da 2.284 miliardi a fine settembre). I dati sono stati diffusi martedì da Assogestioni.

Nel dettaglio, fra ottobre e dicembre del 2019 i fondi aperti hanno registrato una raccolta netta positiva per 5,1 miliardi (dai +4 miliardi del terzo trimestre). Bene anche i fondi chiusi (+2,2 miliardi da +523 milioni).

Il risultato migliore è stato però quello delle gestioni di portafoglio (+10,3 miliardi, da +5,5 miliardi), con il contributo decisivo dei prodotti assicurativi (+5,5 miliardi, da +4 miliardi).

La raccolta netta dei fondi obbligazionari è risultata positiva per 5,2 miliardi (da +4,3 miliardi nel trimestre precedente), portando il totale annuo a +13,6 miliardi.

Rialzano la testa anche i fondi azionari, che nell’ultimo trimestre segnano +3,2 miliardi (dopo +127 milioni nel terzo trimestre), attenuando così il rosso del 2019 a -2,4 miliardi.

Crescita stabile nel quarto trimestre anche per i fondi bilanciati (+2 miliardi dopo +1,8), che chiudono l’anno con un risultato positivo di 4,8 miliardi.

Al contrario, sono continuate le uscite dai flessibili, che segnano -1,6 miliardi (dopo -3,5 miliardi) e la raccolta netta del 2019 risulta di -11,2 miliardi.

Dietro front nel quarto trimestre per i fondi monetari, con un saldo di -3,4 miliardi, dopo +1,7 miliardi nel terzo, a un totale sull’anno di +1 miliardo.

Infine, per quanto riguarda la nazionalità, resta il segno meno per i fondi di diritto italiano con -1,3 miliardi (dopo -2,5 miliardi), a complessivi -11,5 miliardi nell’anno. I fondi di diritto estero hanno invece mantenuto la velocità di crociera, con +6,45 miliardi, dopo +6,5 miliardi, a un totale per il 2019 di +16,1 miliardi.

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