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Rischio D come deflazione tiene in ansia i mercati malgrado le mosse della Bce. Milano in ribasso

D come deflazione: è questo che spaventa i mercati che oggi proveranno a recuperare dopo il tonfo che ha accolto le mosse delle banche centrali – Piazza Affari stamani inizia male – Preoccupano soprattutto i rendimenti del Btp e lo spread – Via libera della Consob a Fonsai-Unipol: niente Opa su Milano Assicurazioni e lunedì parte l’aumento

Rischio D come deflazione tiene in ansia i mercati malgrado le mosse della Bce. Milano in ribasso

PROVE DI REAZIONE IN BORSA DOPO LA CADUTA

LUNEDì AL VIA GLI AUMENTI UNIPOL E FONSAI

Tutto previsto. Salvo la reazione drammatica dei mercati alle mosse dei tre governatori: la Bce ha abbassato il tasso di riferimento di un quarto di punto e azzerato gl interessi sui depositi presso Francoforte; la Bank of England ha ha incrementato il programma di acquisto di asset (principalmente bond) di 50 miliardi di sterline; la Cina, infine, ha abbassato per la seconda volta nel giro di un mese i tassi di riferimento. Misure espansive che hanno avuto l’effetto, paradossale, di scatenare le vendite.

Anche l’Asia, stamane, ha reagito con un marcato ribasso alle scelte dei governatori, compresa la mossa della People Bank of China. Tokyo è in calo dello 0,80%, Hong Kong rgisce con una perdita di poco inferiore al mezzo punto percentuale alle misure di Pechino. La situazione è tale, spiega a Bloomberg l’analista bancario Hao Hong della Bank of Communications di Hong Kong, che entro poche settimane si dovrà procedere ad un nuovo intervento.

L’euro è sceso a 1,238 contro il dollaro, da 1,252. Poco mossi i futures sulle Borse Usa ed europee.

Debole anche Wall Street sulla scia delle perdite delle banche (JP Morgan – 3,8%, Citigroup -2,8%) legate alla caduta dei titoli di Stato europei. In calo sia l’S&P – 0,5& che Dow Jones –0,4% nonostante i dati positivi sull’andamento dell’occupazione presso le imprese private. In equilibrio il Nasdaq grazie anche al boom di Netflix +11%, la società che distribuisce film via Internet. Oggi usciranno le attese statistiche mensili del Dipartimento del Lavoro .

A Milano, l’indice FtseMib ha chiuso in calo del 2% condizionato dal forte ribasso delle banche. Dopo aver toccato perdite superiori al 3%. L’indice Ibex della Borsa spagnola ha chiuso in ribasso del 2,9%. Più contenuti i cali delle altre Borse: Parigi è scesa dell’1,1%, Francoforte -0,4%. Londra è salita dello 0,1%.

Ma le vere vittime della giornata sono stati i titoli di Stato: il rendimento del Btp decennale è salito fino al 5,95%, dal 5,74% della mattina, e lo spread con il Bund si è allargato di 26 punti base tornando a quota 455.

A che si deve la reazione all’apparenza bizzarra dei mercati europei? La decisione della Bce di tagliare i tassi è stata presa all’unanimità dal Consiglio direttivo e la stessa Abi tedesca l’ha definito ‘in linea di massima giustificato’. Ma questo, più che a sancire l’unità di vedute tra i membri dell’eurozona dimostra che la situazione sta peggiorando per tutti, “anche se non siamo come nel 2008”, ha detto Draghi facendo riferimento al crack di Lehman Brothers . Anche se il tonfo di ieri ricorda la caduta dei mercati dopo l’azione congiunta delle banche centrali decisa l’8 ottobre 2008.

Ma è stato lo stesso presidente della banca centrale Mario Draghi a gelare i mercati rilevando che alcuni rischi di rallentamento dell’economia “si sono materializzati”. Il rischio D come deflazione, dunque, è più vicino. E l’Europa stenta a trovare modalità di reazione efficaci e condivise: né il fondo salva Stati né il salva Banche avranno nuovi fondi prima che vengano sanciti i nuovi poteri di vigilanza della Bce. Certo, Draghi ha ribadito il giudizio positivo sul recente vertice Ue durante il quale sono state “gettate le basi” per la ripresa.

Ieri sera, però, è arrivata da Berlino la doccia fredda. ‘Il summit europeo della scorsa settimana ha fatto piu’ chiarezza’ su come responsabilità e controllo fiscale potrebbero essere condivisi dagli Stati dell’Eurozona? – si e’ chiesto il presidente della Bundesbank Jens Weidmann – .La mia risposta e’ no”. a fondo le banche.

Unicredit ha chiuso in ribasso del 5,1%, Intesa -4,4%, MontePaschi -4,4%, BancoPopolare -3,2%. Generali ha perso il 2,4%. A Madrid Santander è sceso del 3,9%, Bbva -4,8%.

La Consob ha detto sì all’esenzione per Unipol dall’Opa su Milano Assicurazioni, oltre che su Premafin e Fonsai. E’ caduto così l’ultimo ostacolo all’aumento di capitale per 1,1 miliardi di euro su Fonsai. Oggi la Consob darà l’Ok ai prospetti per l’aumento di capitale di Fonsai e della stessa Unipol. Stamane il cda della compagnia bolognese, receduto dal board di Fonsai che si è riunito ieri fino a tarda sera, fisserà le condizioni definitive dell’operazione: l’aumento di Unipol, al pari di quello Fonsai, si terrà dal 9 al 27 luglio.

Intanto Sator e Palladio hanno reso noto di aver presentato ricorso al Tar del Lazio contro il provvedimento con cui l’Isvap, il 20 giugno scorso, ha autorizzato Finsoe e Unipol ad acquisire il controllo di Premafin e Fonsai.

Quasi tutte le blue chip milanesi hanno chiuso in perdita. Forti ribassi per le utility: Enel -3,29%, Atlantia -2,2% ed Enel Green Power -4,18%.

Perdite consistenti anche fra i titoli industriali: Fiat -1,2%, Pirelli -1,1%.

Fra i pochi titoli in rialzo, Finmeccanica è salita del 2,2% dopo le indiscrezioni su un’offerta di Siemens per la controllata Ansaldo Energia, un’offerta che valuterebbe il 100% dell’azienda 1,3 miliardi di euro. La quota di Finmeccanica è il 55%. Ne ha beneficiato anche Ansaldo Sts +3,8%.

Fra le mid cap, Telecom Italia Media è salita del 2,2% sulla notizia dell’arrivo di Michele Santoro a ‘La7’.

I buoni dati della raccolta di giugno hanno spinto Banca Generali in rialzo dell’1,9%..

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