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Riscaldamento globale e gas, i 5 pregiudizi più comuni

Da ENIDAY – È innegabile che il cambiamento climatico sia causato anche dall’utilizzo dei combustibili fossili ma, come spesso accade, i fatti sono spesso circondati da luoghi comuni e imprecisioni. Amanda Saint analizza alcuni dei miti più diffusi sul gas per sfatarne i pregiudizi e dimostrare che si tratta, in realtà, di una fonte di energia ideale per fare da ponte verso un futuro low carbon…

Riscaldamento globale e gas, i 5 pregiudizi più comuni

Mito n. 1 – Il gas è un combustibile su cui non si può fare affidamento a causa della crisi in Ucraina

La controversia fra Russia e Ucraina sulle forniture e sui prezzi del gas ha portato all’interruzione completa della fornitura all’Ucraina nel 2015 e alla minaccia russa di interrompere nel 2018 le forniture agli altri paesi europei attraverso l’Ucraina.

Dato che la Russia è uno dei principali fornitori di gas all’Unione Europea, queste decisioni hanno ovviamente alimentato i dubbi sul futuro del gas come risorsa energetica affidabile. In realtà, come segnalato da Bloomberg agli inizi di quest’anno, l’Ucraina è riuscita ad andare avanti senza le forniture di gas della Russia e la Ue sta incrementando la quota di gas proveniente da paesi diversi come Norvegia e Algeria.

Inoltre numerosi paesi appartenenti alla Ue hanno significative riserve di gas, fra cui Paesi Bassi, Regno Unito, Germania, Cipro e Danimarca. Per cui, anche senza le forniture russe, il continente ha a propria disposizione numerose opzioni per continuare a fare affidamento sul gas nel futuro mentre è in corso la transizione verso le energie rinnovabili.

Mito n. 2 – Il gas è troppo caro

Le più recenti statistiche diffuse dalla UE, dall’analisi dei prezzi di fornitura di elettricità e gas ad uso domestico e industriale già tra il 2010-2012 evidenziavano che il gas costituiva l’opzione più economica per kilowatt ora (kwh). Per le famiglie il costo medio era di $0,23/kWh per l’energia elettrica rispetto a $0,08/kwh per il gas. Per le aziende i risultati sono analoghi; per le industrie il prezzo medio dell’elettricità era di $0,13/kwh e di $0.04/kwh per il gas. Non si deve tenere conto solo del costo per l’utilizzatore finale — deve essere considerato l’intero ciclo di vita dei costi dall’estrazione al consumo.

Questo è un numero molto difficile da calcolare a causa della variabilità delle tecnologie utilizzate per estrarre ed elaborare le fonti energetiche. L’anzianità delle centrali elettriche è un altro fattore da tenere in considerazione, così come la distanza a cui deve essere trasportata l’energia. Per questo nel rapporto del 2014 “Sussidi e costi dell’energia nella UE ” gli analisti hanno calcolato il costo normalizzato della produzione di elettricità (LCOE) e calore (LCOH); il gas è risultato essere la sesta opzione più conveniente, fra le 15 fonti energetiche valutate, sia rinnovabili sia fossili.

Mito n. 3 – Il gas è “solo un altro combustibile fossile” e sono tutti cattivi allo stesso modo

Fra tutti i combustibili fossili bruciati per la produzione di energia elettrica, per il riscaldamento, in agricoltura, nell’industria e nei trasporti, secondo le statistiche diffuse dalla Amministrazione per l’Informazione sull’Energia della UE  (EIA), il gas naturale è quello con le minori emissioni di biossido di carbonio (CO2).

Mentre prosegue lo sviluppo del settore delle energie rinnovabili, questo dato dimostra che il gas naturale dovrebbe essere il combustibile fossile preferenziale per soddisfare la crescente richiesta di energia.

Mito n. 4 – Il gas è un “combustibile del passato”

È indubbiamente in via di accelerazione il trend che vede l’utilizzo di fonti rinnovabili e più verdi nella produzione di energia elettrica e calore e come carburante per autotrazione, ma la verità è che il mondo è ben lontano dall’abbandonare completamente i combustibili fossili. Considerando che il gas naturale rappresenta l’opzione più conveniente, in termini di costi sia monetari sia ambientali, non è certo possibile pensare di abbandonarlo.

Inoltre le riserve mondiali di gas naturale sono ancora a livelli significativi (basti pensare alla recente scoperta di Zohr nel bacino est mediterraneo) e che le innovazioni generate dalle tecnologie pulite aiutano a ridurre l’impatto derivante dalla sua combustione, è probabile che il gas continuerà ad avere un ruolo importante nel mix energetico futuro.

Mito n. 5 – L’elettricità è un partner migliore del gas per indirizzare il mix energetico verso un futuro a bassa intensità di carbonio

Non c’è un mito più facile da sfatare di questo, visto che tutto dipende da dove proviene l’energia utilizzata per creare elettricità. Se proviene da una centrale a carbone, infatti, la risposta è ovvia. Pertanto non esiste una risposta univoca al quesito. Ma un rapporto del World Energy Council “Decidere il futuro: scenari di politica energetica fino al 2050” spiega che entro il 2050 le forniture mondiali dovranno raddoppiare per soddisfare le richieste, dato che le economie emergenti continuano a svilupparsi e che la popolazione mondiale è in costante crescita.

Lo stesso rapporto dichiara che a partire dal 2020 il gas naturale rappresenterà uno strumento sempre più utile per ridurre le emissioni di gas serra provenienti dalla produzione di energia elettrica. Considerando il futuro mix energetico mondiale in un’economia a bassa intensità di carbonio, il gas possiede un ruolo naturale di ponte, tanto più se utilizzato con modalità sempre più pulite ed efficienti che limitano le emissioni ancor più di quanto conseguito fino ad ora.

Per questo, nonostante l’avversione globale contro i combustibili fossili che coinvolge anche il gas, con le giuste innovazioni tecnologiche per ridurre l’impatto ambientale, questa fonte di energia svolgerà un ruolo molto importante nell’alimentare il mondo mentre prosegue lo sviluppo di nuove fonti verdi.

Dal sito Eniday.

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