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Riforme: iniziato vertice Pdl, Pd e Udc. La verifica dell’appoggio al governo Monti

Ufficialmente l’incontro è stato convocato per parlare di riforme costituzionali e della legge elettorale che dovrebbe prendere il posto dell’attuale Porcellum – Ma il “nodo” lavoro dovrebbe prendere il sopravvento – Elezioni in ottobre? Bersani: “Solo stupidaggini”

Riforme: iniziato vertice Pdl, Pd e Udc. La verifica dell’appoggio al governo Monti

E’ iniziato con qualche minuto di ritardo per permettere la partecipazione dei deputati alla commemorazione del militare italiano ucciso in Afghanistan, il vertice tra i leader dei tre partiti che appoggiano il Governo Monti: Angelino Alfano (Pdl), Pier Ferdinando Casini (Udc) e Luigi Bersani (Pd). Alla riunione partecipano anche i ‘saggi’ delle riforme: per il Pdl Gaetano Quagliariello e Ignazio La Russa, per il Pd Luciano Violante e per il Terzo Polo Italo Bocchino e Fernando Adornato.

Ufficialmente l’incontro è per parlare di riforme costituzionali e della legge elettorale che dovrebbe prendere il posto dell’attuale “Porcellum”. Ma i tre leader non potranno evitare il “nodo” lavoro. Sul Ddl per la riforma del mercato del lavoro si gioca la tenuta del Governo, dopo che il premier si è detto pronto a lasciare, se le iniziative dell’Esecutivo non avranno un adeguato sostegno politico. Giungendo a Montecitorio per la riunione, Bersani ha ribadito la linea del Pd sulla riforma Fornero: «Dobbiamo cercare di collegare l’azione di Governo alla sensibilità con ciò che avviene nella società. Noi vogliamo modificare la norma, tutto qua». A una domanda relativa alla possibilità di elezioni in ottobre, Bersani ha risposto: “Non capisco da dove escano queste stupidaggini: certamente non da noi”.

A convocare l’incontro di oggi è stato Casini, leader di un partito che fino ad oggi ha sempre sostenuto incondizionatamente il Governo Monti. Ieri, riferendosi alle riforme costituzionali, Casini aveva parlato di «zona Cesarini», premendo sul centrodestra perché sciolga le riserve sulla legge elettorale: «se vogliamo farle dobbiamo impostarle in Parlamento prima di Pasqua, o i tempi tecnici non ci saranno più». Sulla stessa linea anche il Pd, con l’obiettivo di trovare un accordo con gli altri due partiti almeno sul nuovo sistema di voto, lasciando ad un secondo momento le riforme costituzionali dai tempi sicuramente più lunghi.

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