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Riforma Catasto: metri quadri, Imu, cedolare. Parlamento dice sì

La commissione bicamerale di vigilanza sull’Anagrafe tributaria ha approvato all’unanimità il documento conclusivo dell’indagine conoscitiva per la “riforma della fiscalità immobiliare” – Si parla anche di cedolare secca e di Imu

La riforma del catasto s’ha da fare. Se ne parla da anni, ma stavolta è arrivato un parere ufficiale da parte del Parlamento. La commissione bicamerale di vigilanza sull’Anagrafe tributaria ha approvato all’unanimità il documento conclusivo dell’indagine conoscitiva per la “riforma della fiscalità immobiliare”. Niente di vincolante, ma le indicazioni non mancano.

La prima e più importante è proprio quella sulla necessità di una riforma del catasto, che però sarà lunghissima e richiederà un approccio graduale. Vista “l’obsolescenza del sistema estimativo catastale”, scrive la commissione, è necessario per prima cosa creare un “cassetto fiscale” degli immobili, per semplificare e allineare le banche dati. Dopo di che si potrà pensare alla vera e propria riforma del catasto, che dovrà puntare a una maggiore equità mantenendo “invariato il prelievo fiscale complessivo”.

L’obiettivo è fornire un quadro più verosimile del patrimonio immobiliare italiano, visto che ancora oggi la valutazione degli estimi catastali (che risale agli anni 30) è legata al numero dei vani. Un vero paradosso: agli occhi del Fisco, infatti, il valore di una casa piccola con quattro stanze è superiore a quello di un’abitazione più grande ma divisa in tre ambienti. Il mercato, naturalmente, non ragiona così.

La commissione ritiene che il criterio fondamentale debbano diventare i metri quadri. Si riparte così da uno dei cardini della delega fiscale del 2014 arrivata a un passo dall’attuazione ma poi bloccata in Cdm dall’allora premier Matteo Renzi.

L’indagine della commissione contiene anche molti altri suggerimenti per quanto riguarda la riforma delle tasse sulla casa. Ecco i più importanti:

  • estensione della cedolare secca sugli affitti a tutti i tipi di contratti e ai negozi
  • Imu precompilata
  • detassazione degli immobili sfitti
  • riduzione dell’imposta di registro per i trasferimenti di seconde case o prime case di lusso;
  • stabilizzazione dei vari bonus attualmente in vigore per incentivare la rigenerazione urbana.

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