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Riflettori accesi su Unicredit e Mediaset

La polacca PZU dovrebbe incontrare i vertici di Unicredit per l’acquisto di Bank Pekao, la cui cessione ha ieri galvanizzato il titolo del gruppo italiano – Vivendi riunisce il board e forse proporrà un compromesso a Mediaset – Generali e Unipol fanno i conti del dopo terremato – A Jackson Hole si apre il meeting della Fed.

Un anno fa, di questi tempi, le Borse ballavano sull’orlo del baratro: Shanghai precipitava a ruota della svalutazione dello yuan, l’indice Standard & Poor’s, sotto la pressione della crisi cinese, lasciava sul terreno 2,300 miliardi di capitalizzazione. Il 25 agosto 2015 più di un operatore su due (il 55%) scommetteva che la Fed avrebbe alzato i tassi tre volte nel corso di quest’anno. Oggi, all’apertura della conferenza della Fed a Jackson Hole, l’atmosfera è molto diversa: i listini veleggiano sui massimi, anche le banche italiane hanno ritrovato la via del rialzo. Ma il timore di ripetere gli errori di un anno fa, cancellati dalla precipitosa marcia indietro della Fed, incombe sulle spalle di Janet Yellen, cui domani toccherà il compito di dare indicazioni sull’evoluzione del costo del denaro.

SCIVOLA SHANGHAI, HONG KONG PUNISCE MORGAN STANLEY

Shanghai celebra l’anniversario del crack con un ribasso a metà seduta dell’1,4%, il più pesante dell’ultimo mese. Calma piatta a Hong Kong (-0,1%). In ribasso anche Tokyo (-0,25%).

L’autorità dei mercati di Hong Kong ha multato la controllata locale di Morgan Stanley (+0,6%), per non aver effettuato controlli interni relativi alla divulgazione di ordini di short-selling e alla documentazione di servizi di trading elettronico.

APPELLO DI HILLARY CLINTON SUL PHARMA: ABBASSATE I PREZZI

Deboli le chiusure dei mercati americani: l’indice Dow Jones arretra dello 0,35%, S&P 500 -0,5%. Più pesante la perdita del Nasdaq (-0,81%). Il ribasso più marcato è quello di Mylan (-5,4%): Hillary Clinton ha lanciato un appello alla società pharma perché riduca il prezzo dell’EpiPen, un trattamento antiallergico venduto a “condizioni vergognose”.

Pfizer (+0,5%) rileverà dalla britannica Astrazeneca le attività relative agli antibiotici in un’operazione che può essere valutata oltre 1,5 miliardi di dollari.

SALGONO LE SCORTE, FRENA IL BRENT, ENI -0,5%

Il petrolio Brent è in calo del 2,4%, a 48,7 dollari. La Energy Information Administration ha comunicato che la settimana scorsa le riserve di greggio ammontavano a 523 milioni di barili, in aumento di 2,5 milioni di barili. Eni -0,8%. Saipem termina in ribasso dello 0,5%, Tenaris -0,7%.

PIAZZA AFFARI +0,7%, OGGI L’INDICE IFO

Prevista un’apertura in ribasso stamane per i mercati europei. In attesa di indicazioni dalle banche centrali, l’attenzione dei mercati si concentrerà sui dati dell’indice sulla fiducia tedesca, l’Ifo, e sul rapporto previsionale sullo stato dell’economia francese.

Piazza Affari ha chiuso in rialzo per il terzo giorno consecutivo, con l’indice Ftse Mib (+0,7%) ad un soffio da quota 17 mila (16.891 punti, dopo aver toccato un massimo a 16.949). Tra i listini europei solo Londra (-0,6%) ha chiuso in terreno negativo: Francoforte ha guadagnato lo 0,2%, Parigi lo 0,3%. Madrid, la migliore, avanza dello 0,77%.

La sterlina ha aggiornato i massimi da tre settimane contro euro e dollaro, sollecitata da buoni dati macro. L’euro si è indebolito sulla valuta Usa a 1,124, da 1,130 di ieri sera.

RIPARTONO LE ASTE, LUNEDÌ 6 MILIARDI DI BOT

Stabile il mercato del reddito fisso: i rendimenti restano molto bassi sul Bund come sul Btp, anche se l’Italia continua anche oggi a sottoperformare rispetto alla Spagna.

Riprendono le aste del Tesoro. Ieri sera il ministero ha comunicato che il 29 agosto offrirà Bot semestrali per 6 miliardi a fronte di 6,875 miliardi di euro in scadenza. Domani sarà la volta delle comunicazioni delle aste a medio lungo che si terranno martedì 30.

UNICREDIT: GIORNATA (FORSE) DECISIVA PER LA VENDITA DI PEKAO

A dare la carica al listino italiano sono state ancora una volta le banche. Il paniere italiano del comparto segna un progresso del 3,7%, sovraperformando quello europeo in rialzo dell’1,9%.

Guida la corsa Unicredit (+8%), miglior blue chip della seduta. Martedì il titolo era salito del 6,6%. Il mercato premio così la strategia di Hean-Pierre Mustier, il ceo di piazza Gae Aulenti che sta conducendo la campagna di vendite dell’istituto per ridurre l’impatto dell’inevitabile aumento di capitale.

Michal Krupinski, l’amministratore delegato della compagnia polacca PZU, dovrebbe incontrare tra oggi e domani i vertici di Unicredit a Milano per trattare l’acquisto di una quota fino al 33% di Banca Pekao. Il 10% della Banca di Varsavia è stato ceduto il mese scorso per 750 milioni di euro. Ieri, alla Borsa di Varsavia, il titolo PZU ha perso il 3,3%, a 27,2 zloty, minimo storico. 

Unicredit ha emesso ieri un covered bond decennale da un miliardo di euro, che offre uno spread di rendimento di 20 punti base sul tasso del midswap.

In linea all’andamento della holding, anche se più debole rispetto a ieri, FinecoBank ha messo a segno un +1,95%. 

Tra le altre banche, Intesa guadagna il 3%. Tra le ex popolari, Banca Pop. Emilia +2,1%, Banca Pop Milano +3,4%, Ubi Banca+1,7%, Banca Popolare +1,6%. 

Monte Paschi ha guadagnato l’1,3%, a 0,241 euro, un andamento sottotono rispetto a quello della media del settore bancario, in progresso di oltre due punti. Ieri è stata annunciata l’uscita dall’indice Europe Stoxx 600.

GENERALI E UNIPOL FANNO I CONTI DEL DOPO TERREMOTO

Gli impatti sul conto economico delle compagnie assicurative del terremoto nel reatino dovrebbero essere modesti: Generali ha perduto solo lo -0,3%. Giusto per dare un riferimento, il sisma dell’Aquila era costato a Generali 100 milioni di euro di risarcimenti, all’80% coperti dalla riassicurazione. 

Ricadute di scarso rilievo anche per Unipol Sai (-1%). Ad una prima stima i danni non dovrebbero fare scattare le condizioni “trigger” sul bond catastrofi da 200 milioni di euro emesso l’anno scorso dalla compagnia.

In ribasso Poste Italiane, peggior titolo del listino principale con un calo dell’1,1%.

MONCLER ENTRA NELLO STOXX 600, ESCONO MPS E UNIPOL

Finale in frenata per Moncler dopo una seduta frizzante. La società dei piumini ha chiuso in parità a 15,59 euro. Il titolo ha segnato nel corso della seduta un massimo di 15,84 euro. Moncler guadagna il 21% da inizio anno ed è una delle miglior blue chip del FtseMib. Il titolo del lusso entrerà nell’indice Europe Stoxx 600. Escono invece Unipol e Montepaschi.

MEDIASET ATTENDE LA CONTROPROPOSTA DI VIVENDI

Frena nel finale Mediaset, che riduce i guadagni con un rialzo dell’1,5%, a 2,92 euro, dopo aver segnato in giornata un massimo di 3 euro. Stasera, a Borsa chiusa, Vivendi rilascerà i dati della trimestrale. Potrebbe essere l’occasione per una controproposta per sbloccare la vertenza su Premium. Le parti restano, almeno all’apparenza, molto lontane. Ma Mediobanca lavora ad una pace tra i due gruppi, entrambi azionisti di piazzetta Cuccia.

EFFETTO CHAMPIONS: CROLLA LA ROMA, LA JUVE RINGRAZIA

La Roma, dopo la fallimentare partita con il Porto, è stata sconfitta anche in Borsa. Il titolo è crollato in ribasso del 9%, portandosi a 0,46 euro. Il risultato avrà un impatto anche sui conti, a tutto beneficio delle concorrenti. L’esclusione della squadra di Spalletti porterà 6 milioni in più alla Juve e 9 milioni al Napoli.

Immediata la reazione del titolo Juventus, che sale del 3,2%, a 0,304 euro.

RUMORS SU LEONARDO-AIRBUS, EBITDA NEGATIVO PER LAPO

Sale Leonardo: +1,5% a 10,4 euro (massimo a 10,5 nel corso della seduta) sulla scia delle voci di una possibile fusione con Airbus.

Bene l’automotive: Fca +1,9%. Sale Piaggio (+2,3%). Italia Indipendent Group, che tra azionisti conta Lapo Elkann, Ha chiuso il semestre con un Ebitda negativo. La società ha lanciato un piano di riorganizzazione che prevede tra l’altro un aumento di capitale da chiudere entro l’anno.

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