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Renzi: “Resta l’Imu su case di lusso e castelli”

Il Premier su Facebook: “E’ vero, lo aveva fatto anche Berlusconi. La norma è la stessa di allora, con due sole differenze: 1) non cambieremo idea come ha fatto lui nel 2011 che votò per rimettere l’Ici cambiandole soltanto il nome in Imu; 2) non faremo pagare il conto ai Comuni della differenza.” – Contanti, “il tetto a 3mila euro non incoraggia l’evasione”

Renzi: “Resta l’Imu su case di lusso e castelli”

L’abolizione delle tasse sulla prima casa non è totale, perché si continuerà a pagare l’Imu sugli immobili di lusso (case signorili, ville, castelli e palazzi di prestigio storico). Lo ha scritto ieri su Facebook il premier, Matteo Renzi, dopo le polemiche che si sono scatenate sulla misura centrale della legge di Stabilità. La manovra sarà presentata domani in Parlamento.   

“A chi dice: ma la manovra sulla casa l’aveva fatta anche Silvio Berlusconi – scrive il Presidente del Consiglio -, dico che è vero. Perché negare la realtà? La norma è la stessa di allora, con due sole differenze: 1) noi non cambieremo idea come ha fatto lui nel 2011 che votò per rimettere l’Ici cambiandole soltanto il nome in Imu; 2) noi non faremo pagare il conto ai Comuni della differenza. I sindaci possono essere molto felici di questa legge di Stabilità: è pensata per loro e per i cittadini normali. Quelli che tirano avanti la carretta ogni giorno. La norma è la stessa anche sulla questione dei castelli che dunque – a differenza di quanto si dice con tono scandalizzato – pagheranno (come per abolizione Ici del 2008). Ironia della sorte: i castelli furono parzialmente esentati dai governi successivi, anche di centrosinistra, perché considerate residenze storiche, ma le categorie catastali A1, A8, A9 (appunto case signorili, ville e castelli, ndr) avranno lo stesso trattamento della misura del 2008”.

Quanto all’innalzamento della soglia oltre la quale non è possibile pagare in contanti, riportata da mille a 3mila euro, “con il governo Prodi – scrive ancora Renzi -, il limite del contante era a cinquemila euro. Il governo Monti lo ha portato a mille euro. Noi ci attestiamo su una via di mezzo: tremila euro. È una misura semplice, è una misura liberale, è una misura per aiutare i consumi e sbloccare molte famiglie italiane. Il limite del contante – aggiunge – non aiuta l’evasione, né la combatte. Per combattere l’evasione si deve incrociare il dato dei contribuenti (curioso il silenzio che ieri ha accompagnato la notizia che Agenzia delle Entrate e Sogei hanno segnalato a 220.000 persone piccole irregolarità facilmente sanabili, in uno spirito di collaborazione, e lo hanno fatto grazie alla nostra dichiarazione dei redditi precompilata: questo è il modo con il quale si combatte l’evasione, altro che limite del contante!)”.

Il post completo di Matteo Renzi

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